Assange ancora spiato
LONDRA – Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, è ancora sotto “sorveglianza uditiva”. E’ quanto affermano i suoi avvocati presentando un ricorso contro intercettazioni illegali alla Corte d’Appello svedese.
Assange è bloccato nell’ambasciata londinese dell’Ecuador da oltre due anni e già la scorsa estate è stato ritrovato un microfono nascosto sotto una delle scrivanie dell’ufficio dell’ambasciatore ecuadoriano a Londra, ormai sotto costante sorveglianza da parte della polizia londinese posizionata all’esterno dell’edificio. Le forze dell’ordine hanno infatti un ordine di arresto nei confronti di Julian Assange: sotto indagine penale americana “attiva e permanente” da anni a causa delle attività di Wikileaks che potenzialmente potrebbero costargli una pena detentiva di 35 anni per aver rivelato documenti classificati “top secret” sulle attività militari degli USA in Iraq e Afghanistan; e sotto mandato di arresto in contumacia dal 2010, da parte del tribunale di Stoccolma, con l’accusa di stupro, molestie e coercizione illegale: avrebbe avuto rapporti sessuali non protetti, non contemporaneamente, con due donne consenzienti; ciò in Svezia sembra sia stranamente illegale, anche se in molti hanno sollevato dubbi sulla natura del provvedimento, mettendo in rilievo la coincidenza temporale con la pubblicazione da parte di Wikileaks dei documenti diplomatici statunitensi.