Gli USA hanno quasi chiuso il cerchio intorno a Cina e Russia
MANILA – Gli Stati Uniti d’America tentano di isolare militarmente la Cina: dopo aver siglato il ‘patto d’acciaio’ con il Giappone, firmano un nuovo patto di mutua difesa militare, di durata decennale, con le Filippine.
Sembra sia stato il Paese asiatico a chiedere agli USA un maggior legame militare, per timore di una potenziale ‘aggressione’ cinese. Barack Obama non si è fatto pregare: con una Cina in ascesa nella geopolitica mondiale gli americani rischiano di perdere la leadership economica e militare internazionale. Dunque in quest’ottica si inseriscono le manovre militari ed economiche intorno al fulcro antagonista Russia-Cina.
L’accordo decennale, firmato dall’ambasciatore americano Philip Goldberg e il ministro della Difesa filippino Voltaire Gazmin, consentirà una fornitura di armi non ancora specificate, ma non di natura nucleare, né permetterà agli USA di stabilire una base permanente sul territorio filippino: il Paese asiatico ha in precedenza ospitato due delle più grandi basi militari americane all’estero, fino al 1992, quando la popolazione di Manila votò per porre fine alla loro locazione. Ma era un momento di crescente sentimento anti-USA, oggi sembra che le cose siano cambiate: le Filippine hanno accusato la Cina di diventare sempre più aggressiva, su pretese di Pechino circa il possesso di alcuni atolli contesi nel Mar Cinese Meridionale.
Questo accordo tra gli americani e i filippini consentirà un riequilibrio del potere militare degli Stati Uniti d’America nei confronti dell’Asia, queste le dichiarazioni di Obama: “Le piccole Nazioni non dovrebbero essere vittime di bullismo da quelle più grandi”. Ma questo discorso vale anche per gli USA?