Stragi di migranti, vittime in Austria mentre l’Europa tenta la reazione
AUSTRIA – Ennesima strage di migranti, stavolta fuori i confini italiani. Protagonisti della tragica storia sono 50 rifugiati che, ieri, viaggiavano in un tir sull’A4 in territorio austriaco. Le disagevoli condizioni del luogo chiuso a cui sono stati sottoposti li hanno condotti al soffocamento e alla morte.
Sulla vicenda si è espresso il ministro dell’Interno austriaco, Joanna Mikl-Leitner, la quale ha chiesto all’Unione Europea di istituire dei centri di accoglienza per permettere il trasferimento in sicurezza di profughi nei 28 stati membri, ritenendo tale iniziativa il passo più importante da compiere.
Proprio ieri, a Vienna, era previsto un summit sull’immigrazione, tenutosi nonostante la fatale vicenda. Il vertice ha dato i suoi frutti e gli stati membri dell’Unione Europea sono andati via con la consapevolezza di doversi assumere le proprie responsabilità in merito all’immigrazione. Al summit ha parlato anche il nostro Ministro degli Esteri, Gentiloni: “Fino a tre mesi fa l’Italia e la Grecia sembravano da sole, purtroppo la durissima realtà, come la tragedia di oggi, ha fatto si che adesso ci sia un diverso linguaggio”. Intervenuta anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, già espressasi precedentemente in merito alla questione dell’immigrazione, definendo vergognosi gli attacchi al centro migranti: “Troveremo il modo di distribuire il carico e le sfide in modo equo”. Ha poi rivolto un pensiero ai rifugiati vittime della tragedia in Austria.
Stragi di migranti che non s’arrestano, come quella nel Canale di Sicilia, dove 52 migranti, chiusi nella stiva di un barcone, sono deceduti a causa dei gas di scarico dei motori dell’imbarcazione. Il barcone era stato soccorso dall’unità svedese impegnata nell’operazione Triton e dalla nave Poseidon, sempre svedese. Previsto l’arrivo ne porto di Palermo con 571 migranti e le 52 salme dei deceduti, mediante operazioni coordinate dalla Prefettura di Palermo con la collaborazione di Croce rossa, Asp, Protezione Civile e Caritas per garantire tutti i controlli sanitari e per dare assistenza ai migranti
By Martina Napolano