Uragano Katrina, 10 anni dopo: Obama a New Orleans celebra la ‘ripresa’
NEW ORLEANS – Il 28 agosto di dieci anni fa l’uragano Katrina, uno dei cinque più devastanti della storia degli Stati Uniti, si abbatteva sul Golfo del Messico distruggendo la città di New Orleans e le aree limitrofe, causando quasi 2000 morti e oltre 400000 senza tetto. Per il decimo anniversario, Obama ha visitato New Orleans per celebrare la ‘quasi’ rinascita della città.
New Orleans porta ancora i segni indelebili della devastazione dell’uragano, infatti alcuni quartieri sono rimasti abbandonanti e migliaia di persone si sono trasferite altrove: oggi a New Orleans vive l’80% di chi c’era prima del 2005.
Simbolo della ripresa è diventato il quartiere “Lower 9th Ward”, un tempo molto povero, che si è trasformato in un villaggio eco-sostenibile ad alta efficienza energetica. Obama ha passeggiato proprio per le strade di questo quartiere, sottolineando che la comunità è stata rivitalizzata non solo con nuove costruzioni, ma anche con scuole e centri sociali e che «Lo sforzo della città è stato sempre quello di riprendersi non solo dall’uragano, ma anche di affrontare i problemi strutturali di diseguaglianza che esistevano prima della tempesta». I segni della ripresa sono molteplici: le entrate degli hotel sono aumentate; sono stati aperti caffè, ristoranti, locali; investimenti pubblici e privati hanno rivitalizzato intere zone, ma c’è ancora tanto da fare. Nel quartiere nero di “Big Easy” alcune abitazioni sono state ricostruite e sono stati aperti alcuni cantieri, anche grazie ai finanziamenti ricevuti dalle star americane. Tanti spazi dove prima di Katrina sorgevano case restano, però, vuoti, come se il tempo si fosse fermato.
Obama ha, poi, proseguito: «Quello che era cominciato come un disastro naturale, si è trasformato in un disastro provocato dall’uomo». Infatti, il governo degli Stati Uniti e il presidente di allora George W. Bush sono stati criticati per il tardivo intervento e per aver gestito male i soccorsi, mentre numerosi volontari cercavano di aiutare i sopravvissuti.
By Ilaria Nebulosi