Accordo di stabilizzazione e associazione tra Kosovo e UE
PRISTINA – L’Unione Europea e il Kosovo hanno firmato in data 27 ottobre 2015 il tanto atteso accordo di stabilizzazione e associazione, prima tappa verso l’adesione all’UE per la ex-provincia serba, indipendente dal 2008.
Nella sede del Parlamento Europeo di Strasburgo, il Primo ministro kosovaro Isa Mustafa, il suo ministro all’integrazione europea Bekim Collaku, il commissario europeo Johannes Hahn e l’Alto rappresentante della politica estera europea Federica Mogherini hanno firmato l’Accordo di stabilizzazione e associazione proposto a fine aprile dalla Commissione Europea, dopo aver constatato l’impegno da parte delle istituzioni kosovare nella elaborazione di riforme e nella normalizzazione dei propri rapporti con la Serbia, dalla quale il Kosovo ha ottenuto l’indipendenza nel 2008, dopo anni di tensioni conseguenti alla rottura della Yugoslavia negli anni ’90. L’accordo rappresenta un passo importante per la prosperità economica e la stabilità politica del Kosovo, che apre la strada a una eventuale adesione all’Unione Europea, principale partner commerciale del Kosovo con il 30,2% delle sue esportazioni e il 42,6% delle importazioni, per un totale di 1,2 miliardi di euro dal 2007 al 2020.
Un patto di stabilizzazione per un Paese non appartenente all’UE può essere considerato come un primo passo verso l’adesione al ‘blocco’ europeo, in quanto richiede al candidato di assicurare che i meccanismi delle proprie governance e società civile rispettino gli standard europei, impegnandosi ad esempio per la difesa dei diritti umani, nella lotta contro il crimine organizzato e a favore della protezione ambientale.
L’adozione del patto renderà possibile la liberalizzazione del mercato tra il Kosovo e i paesi dell’Unione Europea, prevedendo la possibilità per la regione balcanica di esportare tutti i prodotti agricoli e industriali, esclusi zucchero e carne, nell’UE senza dazi doganali e inoltre di acquistare prodotti europei a un costo inferiore del 10% circa.
By Miriam Lanzetta