Ambiente. Allarme anche per rischio estinzione parassiti
Washington – Lo Smithsonian, istituto di istruzione e ricerca con annesso un importante museo, amministrato e finanziato dal governo degli Stati Uniti d’America, Ente molto conosciuto anche per essere la location delle pellicole cinematografiche della serie “Una notte al Museo”, ha pubblicato sulla rivista Science Advances i risultati di una ricerca che prevede l’estinzione di molte specie di parassiti entro il 2070 a causa del cambiamento climatico.
Lo studio condotto dall’Istituto americano, che per l’occasione ha creato una lista delle specie di parassiti a rischio estinzione, è stato definito attraverso un’analisi effettuata su 457 specie, che non ha dato risultati incoraggianti: nel peggior scenario possibile infatti, evento catastrofico dal punto di vista climatico, è emerso che oltre un terzo di essi si estinguerà entro il 2070, ovvero fra poco più di 50 anni; mentre nel migliore dei casi, il modello di studio prevede una perdita del 10% dei parassiti nello stesso arco temporale.
Sono fastidiosi, infestano, veicolano malattie nell’uomo e nel bestiame, ma l’allarme lanciato dall’Istituto Smithsonian non è da sottovalutare, perché parassiti come pidocchi, pulci e zecche hanno un ruolo fondamentale negli ecosistemi, anche se la loro reputazione non è delle migliori, ecco perché la loro scomparsa comunque potrebbe irrimediabilmente danneggiare l’ambiente.
Al riguardo i ricercatori hanno affermato che “Gli organismi parassiti hanno cicli di vita molto complessi, che implicano il bisogno di più specie ‘ospiti’ su cui proliferare. Ecco perché normalmente la loro diversità viene considerata un segno di ecosistemi in salute, nonostante il rapporto con l’uomo non sia sempre facile”.
Da segnalare che, per studiare l’impatto dei cambiamenti climatici sui parassiti, gli scienziati hanno utilizzato l’immenso catalogo di specie conservato dal Museo di Storia Naturale dello Smithsonian e una maxi raccolta di dati sulla distribuzione geografica di pulci, zecche, pidocchi e altri milioni di organismi simili.