Ambiente. Chiaiano vince: stop al sito di compostaggio
CHIAIANO – Per il momento sembra salvo il territorio di Chiaiano, almeno riguardo la costruzione di un nuovo sito di compostaggio. A dichiararlo lo stesso Sindaco de Magistris in diretta a un’emittente radiofonica locale. In seguito alle numerose proteste da parte dei cittadini, pare che il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli si sia convinto che attualmente la cittadina in periferia di Napoli non abbia i requisiti adatti per la costruzione di un impianto di compostaggio della portata annua di 30.000 tonnellate di rifiuti.
Al riguardo, in una precedente intervista, l’ex consigliere comunale Gennaro Centanni, dell’associazione “Spazio a Sinistra”, aveva spiegato che un impianto di compostaggio per legge non può essere costruito in un’area ambientalmente protetta e dove la densità della popolazione è molto elevata. I cittadini di Chiaiano per molti anni hanno dovuto inoltre far fronte al problema rifiuti, non riuscendo mai ad avere voce in capitolo sull’argomento, ma adesso sembra che le cose stiano cambiando: «Finalmente il Sindaco de Magistris ha preso atto di ciò che chiedevamo – afferma Centanni – ha dichiarato durante una diretta a Radio Crc che non ci sono le condizioni adatte a Chiaiano per la realizzazione di un impianto di compostaggio. L’area Nord di Napoli è ricca di bellezze naturali come la Selva di Chiaiano ad esempio, che messe a reddito potrebbero apportare uno sviluppo non indifferente. Il primo passo è stato fatto, ma ora bisogna lavorare sul secondo, ovvero cercare di dare vita a quest’area attraverso la realizzazione di piste ciclabili, armeggi, e perchè no, magari grazie all’aiuto dei privati anche agriturismi, così che diventi un luogo vissuto per tutti i cittadini, ma ovviamente preservandone e tutelando la flora e la fauna del posto. Inoltre facendo in questo modo, si può evitare che in futuro ci siano nuove tentazioni sulla costruzione di impianti di compostaggio. Noi vogliamo proseguire per la nostra strada chiedendo un tavolo istituzionale tra Comune, Municipalità e Regione, per mettere in evidenza anche altri problemi: spostare i Rom altrove, magari dandogli sistemazioni più consone, e riqualificare l’area dove attualmente loro abitano, ma soprattutto quest’Amministrazione dovrebbe ribaltare la piramide spostando uffici importanti che esistono nel centro della città, portandoli in periferia, così da creare anche maggior indotto. Insomma, un primo passo l’abbiamo fatto e siamo soddisfatti in parte, ma non ci arrendiamo e continueremo a lavorare per il bene del nostro paese.»
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