Ambiente. Coltivare un albero significa ‘rinascere’
NAPOLI – Domenica 10 settembre, presso i conetti vulcanici di Pollena Trocchia, comune della città metropolitana di Napoli, si è svolta la manifestazione “Piano piano rinasciamo”, evento organizzato dalla libreria “Mio nonno è Michelangelo” e ideato come risposta concreta e diretta agli infernali focolai di roghi appiccati sul Vesuvio in estate.
L’evento ha avuto come obiettivo principale quello di ridare il sorriso ai numerosi bambini, vittime di una frustrante rassegnazione che li ha per troppo tempo intimoriti e incupiti, e di gettare nuove basi attraverso una serie di attività educative per la creazione di un «nuovo terreno fertile». L’evento ha registrato la presenza del geologo Vincenzo Marciano, che ha descritto i luoghi e la bellezza geologica dell’area.
Intervenuta anche la naturalista Maria Rosaria Chiera, che ha spiegato la necessità di dirigere l’insegnamento ludico, educativo e culturale del “piantare un albero” verso un significato più profondo della materia stessa, per l’importanza del rispetto del territorio e della sua salvaguardia. Determinante è stato anche l’apporto offerto dalla formatrice Sara Esposito, dell’Officina della Consapevolezza, che ha ‘raccolto’ i sogni dei bambini e dei genitori all’interno di una piccola scatola di cartone riciclato, e in senso metaforico ha posto l’oggetto “pregno di nuova essenza viva” sopra nuovi alberi piantati, quasi a indicare simbolicamente l’equazione naturale che unisce la concretizzazione dei sogni con la crescita di una pianta sradicata precedentemente dal fuoco.
Infine si è svolta attività ricreativa Yoga con Assunta Perna e Maria De Michele, del Centro Yoga Crisinio, che hanno coinvolto tutti i presenti, creando un’atmosfera intrisa di commozione: in questo contesto di unione e condivisione si è concluso l’evento, terminato con la lettura di alcuni albi, illustrati ai bambini dall’organizzatrice Maria Carmela Polisi, e da altre maestre che hanno supportato la funzione, trasformando un semplice evento in un vero e proprio momento di scambio culturale di forte impatto emotivo e sociale.
Al riguardo abbiamo intervistato la titolare della libreria e organizzazione dell’evento Maria Carmela Polisi.
Perché ha organizzato questo evento?
«Tutta l’estate i nostri bambini hanno assistito ai continui incendi, guardandoli dalle loro case, assistendo a uno scempio immane, ascoltando le conversazioni di ‘noi grandi’ e calandosi sempre di più in una voragine da cui sembrava difficile uscire. Erano ovviamente intimoriti, tristi, cupi, alcuni addirittura rassegnati, ma loro sono ‘i nostri piccoli’, sono ciò che rappresenta il nostro futuro, sono quella prossima generazione a cui il mondo offrirà ciò che è stato costruito oggi: la rassegnazione è solo l’ultima delle emozioni che devono imparare a provare, ed è soprattutto per questo che il senso di rinascita e speranza hanno un ruolo più che fondamentale in questa vita: hanno la necessità di vincere, sempre e comunque, senza fermarsi mai e credere in un’acqua che sia irrimediabilmente più forte del fuoco.»
Come è stata accolta l’iniziativa dalle istituzioni e dalle famiglie?
«Moltissime sono state le richieste di adesione da parte delle associazioni di famiglie come l’A.G.E., delle maestre di vari istituti scolastici della provincia e delle famiglie. Anche lo stesso Comune di Napoli ha dato il proprio benestare a un’iniziativa tanto innovativa e creativa come la nostra, proprio a mettere un punto esclamativo sulla determinazione con la quale è stato portato avanti il ‘credo’ della speranza».
Come avete finanziato questo evento?
«Tutto è stato svolto senza nessun contributo, e i professionisti presenti hanno svolto il loro lavoro solo per amore verso i bambini e il nostro territorio: una ‘rinascita’ riparte anche da questo, e cioè portare amore e speranza senza chiedere nulla in cambio. Infine, la libreria porta avanti numerosissime iniziative volte al rispetto del territorio e dell’essere umano, e quindi siamo più che lieti di affermare che questa è solo una delle tantissime attività in programma, solo la base di una piramide che necessita ancora tanto tempo prima di essere scalata del tutto. Nel frattempo, “piano piano rinasciamo”».
By Michele Calamaio