Ambiente. La Festa dell’Albero all’Orto Botanico
NAPOLI – In occasione della VI edizione della Festa dell’Albero, in data 19 e 20 novembre l’Orto Botanico di Napoli ha ospitato numerose attività come il mercatino di piante, la vendita di prodotti naturali e tanto intrattenimento con laboratori di giardinaggio, attività educative e artistiche. La manifestazione ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini sul patrimonio verde urbano, al fine di coinvolgerli in azioni volte a tutelare l’ambiente e il territorio per una qualità di vita migliore. Al riguardo abbiamo intervistato Rossella Muoio, organizzatrice della manifestazione.
Come nasce questa manifestazione?
«La manifestazione è al suo VI anno di vita, ma in realtà non è nata per mano dell’Orto Botanico di Napoli. Per rispondere alla domanda dobbiamo focalizzarci su un’epoca non troppo lontana dalla nostra, quella fascista: la manifestazione era stata istituita infatti in quegli anni, il 21 novembre, ed era celebrata all’interno delle scuole e nelle città. Il governo fascista invitava i cittadini a dedicare una giornata alla cura delle risorse ambientali attraverso numerose attività che le supportavano. Tali attività concernevano anche l’acquisto e la successiva coltivazione di piante, insieme allo svolgimento di eventi ricreativi alla luce del sole e circondati dalla vegetazione. Poi l’organizzazione di quella manifestazione è andata persa nel corso degli anni, ed è stata ripristinata successivamente, dieci anni fa dal Ministero dell’Ambiente, con l’intento di invogliare le attività pubbliche, soprattutto le scuole e le università, a riaffacciarsi verso quest’argomento di grande spessore per il sostentamento della vita»
Le prospettive future per le ricchezze naturali del territorio campano?
«Rispetto al passato la maggioranza dei cittadini è riuscita a comprendere che preservare la natura significa anche preservare la vita sulla Terra. Sono maggiori le attività organizzate, rivolte soprattutto ai giovani e quindi al futuro, per far rifiorire l’interesse verso l’ambiente naturale. L’ho notato personalmente durante le visite all’Orto da parte delle scolaresche: gli studenti si mostrano più preparati e più attenti ai bisogni della natura rispetto al passato. Certo c’è ancora molto lavoro da fare, poiché rispetto ai paesi nordici ed esteri siamo molto arretrati»
Cosa fare per preservare l’ambiente naturale nelle città?
«Sicuramente mirare all’educazione dei ragazzi e degli adulti che li affiancano. Formare i giovani significa soprattutto creare il futuro, e il futuro dell’ecosistema dipende specialmente da loro. Attraverso l’esempio fornito da questa manifestazione si spera di sostenere questa convinzione e le attività con la vendita dei prodotti naturali, non sono altro che un messaggio da inviare alla comunità che riporta la suddetta affermazione: preservare la natura vuol dire preservare se stessi»
E’ possibile tutelare la salute unicamente con l’utilizzo di prodotti naturali?
«Partiamo dal presupposto che tutte le medicine sintetiche sono state riprodotte dai principi attivi vegetali, perché la nascita della medicina è legata alle piante: l’uomo ha osservato il comportamento degli animali, ha utilizzato le piante per curarli e da lì ha scoperto che alcune di esse avevano delle virtù medicamentose. Oggi i farmaci sintetici arrecano maggiori effetti collaterali di quanto sia in realtà il beneficio effettivo. Per cui c’è una tendenza a riscoprire l’importanza delle medicine naturali, ma soprattutto utilizzare i principi attivi di origine vegetale. Infatti, una delle branche più fertili della scienza è proprio quella che studia i principi attivi naturali per combattere malattie come il cancro».
By Simona Gentile