Archeologia. Nuovi scavi nella Cittadella Nicolaiana di Bari
BARI – Largo abate Elia è nuovamente sede di scavi archeologici, dal 17 luglio fino al 12 agosto 2017. La direzione dei lavori, finanziati dall’Università di Bari “Aldo Moro” in qualità di scavi didattici, è affidata alla docente di Archeologia cristiana e Archeologia e Storia dell’arte tardo antica, nonché direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici, prof.ssa Donatella Nuzzo; mentre la responsabilità dello scavo e del docente di Archeologia dei paesaggi costieri in età tardo antica e medievale, prof. Giacomo Disantarosa. Gli studenti coinvolti negli scavi sono complessivamente 16, suddivisi in due turni di due settimane, provenienti dal dipartimento di Studi umanistici, quindi il corso di laurea triennale in Scienze dei Beni culturali, e al corso di laurea specialistica in Archeologia.
Al riguardo abbiamo ascoltato la prof.ssa Nuzzo: «nel cortile dell’abate Elia erano stati effettuati scavi già alla fine degli anni ’80, dal dott. Lavermicocca, che aveva verificato la presenza di strutture relative al Pretorio bizantino, cioè alla sede dei governatori del Catapanato d’Italia, che aveva Bari come capoluogo proprio in quest’area. La notizia era già ampiamente nota, infatti le fonti ufficiali narrano che nel momento della costruzione della Basilica di San Nicola, dopo la traslazione delle ossa del Santo dalla Turchia nel 1087, fu abbattuto il Pretorio per costruire la Basilica. Già gli scavi degli anni ’80 avevano individuato strutture riferibili a questa importante fase della città di Bari, quando fu appunto sede del Catapano, capoluogo di una provincia dell’Impero Bizantino. Lo scavo di Lavermicocca faceva parte di un progetto più ampio di recupero del Pretorio, ma dopo qualche pubblicazione e altri saggi preliminari non aveva avuto seguito. Con gli scavi attuali si vuole riprendere in parte lo scavo del Larvermicocca, per indagare le strutture del Pretorio, datato tra il X e XI secolo, e anche verificare la presenza di eventuali preesistenze, quindi capire se il Pretorio si impostava o andava a occupare un’area già interessata dalla presenza di strutture precedenti o meno. Sono tutti quesiti che riguardano la topografia di Bari, in particolare altomedievale, ma si potrebbe, procedendo con lo scavo, individuare anche strutture tardoantiche. Sappiamo che in quest’area sono state individuate in passato anche strutture riferibili all’età tardoantica, quindi si intende recuperare una sequenza stratigrafica e cronologica attraverso, per ora, un piccolo settore d’indagine, in un punto della città che sicuramente nell’alto medioevo era di grande importanza per la città stessa.».
Quanto alla vocazione ecumenica della città di Bari, la prof. Nuzzo ricorda che «Bari, in quanto città portuale, è sempre stata aperta a contatti con altre popolazioni: già dal’età romana abbiamo iscrizioni di mercanti che venivano dall’Oriente, e certamente anche nell’alto medioevo la città era popolata da colonie di stranieri, oltre che dagli stessi Catapani che venivano da Bisanzio. C’erano anche gli Armeni: abbiamo testimonianze di chiese costruite da Armeni e altre popolazioni che a Bari trovavano un luogo adatto per svolgere soprattutto attività commerciali, perché Bari era un grande emporio, un importante porto, una città molto aperta a influssi di personaggi non locali».
Infine la direttrice dei lavori auspica, per l’archeologia in terra di Bari, «di poter contare su ulteriori finanziamenti per proseguire l’indagine, verificarne i risultati e poter conoscere e valorizzare il patrimonio della città che è precedente all’epoca Nicolaiana: anche prima dell’arrivo dei Normanni. Anche perché non sono stati condotti in città molti scavi di tipo stratigrafico: spesso sono stati effettuati scavi legati a necessità di tipo pratico, tubature, cavi elettrici, i cosiddetti scavi di emergenza, ma qui si tratta invece di un progetto scientifico che mira a ricostruire la storia della città, quindi di interesse per la collettività, per la coscienza collettiva dei baresi.»
By Daniela Buttiglione