Arte. Allo Scugnizzo Liberato spazio agli indipendenti
NAPOLI – Da venerdì 27 a domenica 29 aprile, allo Scugnizzo Liberato si è svolto “UE’ 2.0”, il Festival Mediterraneo del Fumetto e dell’Autoproduzione a stampa, che tra workshop, seminari e spettacoli, ha concesso libero sfogo agli artisti indipendenti e alle loro creazioni. Per l’occasione Marta Marinelli, membro di NaDir, il collettivo che collabora con lo Scugnizzo curandone i concerti e gli eventi culturali e offrendo inoltre consulenza in campo artistico e del diritto d’autore, ha risposto alle nostre domande.
Ci descrive “UE’ 2.0”?
«Esiste una rete nazionale dei festival indipendenti, che si tengono parallelamente a Festival più celebri come il Comicon, il Lucca Comics o il Romics e vogliono essere una forma di protesta verso questi ultimi, che riservano spazi minimi alle autoproduzioni indipendenti. UE’ si impegna a offrire a questi artisti la possibilità di uno spazio tutto a loro disposizione: non pagano per esporre e se vengono da fuori Napoli possono soggiornare allo Scugnizzo: noi offriamo le stanze e una supervisione delle stesse. Inoltre collaboriamo con il festival ufficiale, il Comicon, motivo per cui non abbiamo attraversato le difficoltà che gli altri festival indipendenti si sono trovati ad affrontare, spesso sfociate in incursioni poliziesche e sgomberi.»
Perché farlo a Napoli?
«Non esisteva alcun festival del genere, nella zona del Mediterraneo, gli organizzatori del festival di CRAK! e di CA.CO (Festival dell’autoproduzione, presenti rispettivamente dal 2005 a Roma e dal 2012 a Bari – ndr) ci hanno contattati per portare questo tipo di festival nel Meridione, organizzandolo nel nostro spazio.»
Il tema di quest’anno?
«Non abbiamo voluto darci un tema, dato che quest’anno si festeggia il ventennale del Comicon e anch’esso, quindi, non ha un tema centrale. Abbiamo deciso di chiamare questa edizione “UE’ Fest 2.0”, per mettere in connessione i loro 20 anni con i nostri 2 anni di eventi.
Inoltre quest’anno ci sono state molte novità: le botteghe che generalmente sono aperte tutto l’anno, in occasione del festival hanno deciso di continuare la loro attività, vendendo anche i prodotti da loro realizzati; poi “I Quaderni dello Scugnizzo”, una fanzine che incorpora illustrazioni e poesie, nata da suggestioni come “Mosse di seppia” (Rivista indipendente di poesia napoletana – ndr), la voglia di collaborare di tanti illustratori che frequentano lo Scugnizzo, e i quaderni che noi abbiamo trovato qui appartenenti ai ragazzi che vi abitavano quando era una casa famiglia, e ancor prima un carcere minorile; infine i numerosi workshop dalla danza alla poesia, dal disegno alla serigrafia.»
Tra gli eventi organizzati segnaliamo “Il laboratorio di riconnessione con l’utero”, a cura di Rubina Rosa Caporale, traduttrice della versione italiana del libro “Partoriremo con piacere”, di Casilda Rodrigañez Bustos, che ha accompagnato le partecipanti a una scoperta di se stesse e del proprio corpo tramite tecniche di rilassamento e respirazione, volte a un avvicinamento alla propria intimità: attraverso l’immaginazione guidata, ciascuna ha avuto un dialogo con il proprio utero, visualizzandolo sotto forma di fiore, che a conclusione dell’incontro ogni partecipante ha rappresentato con un disegno, da portare con sé.
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