Asse Atene-Mosca è servito
MOSCA – Sulla scia negativa delle trattative con la Germania e il sempre più lontano sblocco della tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro per garantire una boccata d’ossigeno alle finanze greche, oggi si è svolto il tanto atteso incontro tra il premier ellenico Alexis Tsipras e Vladimir Putin. All’ordine del giorno una lista di proposte allettanti per il Primo ministro greco che, dopo aver richiesto i danni di guerra alla Germania per circa 278 miliardi di euro, ora gioca la carta Cremlino per far leva sui Membri dell’UE.
Previsti per la Grecia sconti sulle forniture di metano, entrando automaticamente a far parte del progetto Turkish Stream, al quale sono già interessati la Serbia, l’Ungheria e la Macedonia. Una grande opera che creerebbe molti posti di lavoro in Grecia e aiuterebbe ad attrarre investimenti importanti nell’economia ellenica, come affermato dallo stesso Putin, che ha inoltre espresso il pensiero che le “radici spirituali comuni” tra Russia e Grecia, accomunate dalla religione ortodossa, favoriscono un canale comunicativo preferenziale tra le due Nazioni.
Il nodo cruciale resta in ogni caso l’Ucraina e le sanzioni europee contro la Russia. Il Presidente del Parlamento Europeo, Martin Shulz, in un’intervista rilasciata a un giornale tedesco, avverte di una possibile frattura geopolitica attraverso il gioco tattico di Mosca. Alexis Tsipras, recentemente si espresso contro il rinnovo delle sanzioni alla Russia e pensa a un veto greco al riguardo. Dunque ora il Primo ministro greco maneggia un’arma a doppio taglio, perché non può inimicarsi troppo l’Europa né dare la sensazione ai Membri dell’UE di essere facile strumento nelle mani della Russia, tuttavia Tsipras ha sempre avuto rapporti con il Cremlino, anche se indirettamente: è noto infatti che il leader di Syriza nutre da tempo stima nei confronti di Aleksandr Dugin, politico e filosofo russo, principale fautore ed esponente dell’ideologia dell’Euro-asiatismo che ha riscosso una certa popolarità anche tra le fila dei partiti nazionalisti turchi. Al riguardo, Nikos Kotzias, ministro degli Esteri del governo Tsipras, invitò Dugin il 12 aprile 2013 a una conferenza presso l’Università del Pireo, dove Kotzias era docente di Teorie politiche. Durante la conferenza Dugin affermò che, invece di abbandonare le fila europee, la Grecia avrebbe dovuto promuovere una politica di stampo filo-russo a livello internazionale. Ecco perché i presupposti per una nuova alleanza greco-russa sembrano serviti su un piatto d’argento.
By Federica Mandara