Assolto l’agente Wilson, notte di terrore negli USA
FERGUSON – E’ stato assolto ieri sera Darren Wilson, l’agente di polizia di 28 anni che il 9 agosto scorso ha ucciso con ripetuti colpi di pistola Michael Brown, ragazzo afroamericano appena maggiorenne. La decisione presa dal Gran Giurì della contea del Missouri, dopo aver ascoltato oltre 60 testimoni e scandagliato ogni singola prova, ha sconvolto non poco i cittadini, in particolare le comunità di colore, e le strade del sobborgo di St.Louis, come anche quelle di New York e molte altre città americane, sono diventate teatro di proteste. A niente sono serviti gli appelli alla calma seguiti all’annuncio lanciati dalle autorità locali e nazionali, dal padre dello stesso Wilson e dal presidente Barack Obama: auto ed edifici in fiamme e un negozio di alcolici saccheggiato hanno spinto Jay Nixon, governatore del Missouri, a inviare la Guardia Nazionale per placare i disordini sfociati nella notte in atti di violenza nel comune di Ferguson.
La polizia ha arrestato almeno 29 persone e i vigili del fuoco hanno faticato a spegnere gli incendi a causa delle sparatorie in corso. Il capo della polizia della contea di St. Louis, John Belmar, ha specificato che i suoi agenti “hanno lanciato lacrimogeni senza sparare neanche un colpo”, nonostante il bilancio dell’intera notte sia di oltre i 150 colpi d’arma da fuoco sparati. Disordini anche sulla superstrada 110, che attraversa Los Angeles da Pasadena a Long Beach, dove gruppi di persone hanno bloccato il traffico stendendosi a terra.
“Per la violenza non ci sono scuse. E’ vero che negli ultimi decenni abbiamo fatto grandissimi progressi sul fronte delle relazioni razziali, ma a quanto pare ci sono ancora dei problemi. Di certo le comunità di colore non li inventano”, sono le parole di Obama, il quale ha anche esortato le forze dell’ordine a intervenire con moderazione. I fatti della scorsa notte continueranno ad avere un forte impatto sulla popolazione, perché si attendono altre manifestazioni in tutto il continente americano, nella speranza siano pacifiche.
By Pietro Colacicco