Attivismo. Extinction Rebellion in pressione sul Parlamento inglese, a ottobre tocca a quello italiano
LONDRA – Da martedì 1 settembre sono già oltre 90 le persone arrestate durante la marcia di Extinction Rebellion a Londra e Manchester, dopo che il gruppo, nato a tutela del clima, ha dichiarato 10 giorni di protesta per ‘interrompere’ pacificamente i lavori del Parlamento britannico a Londra. Il gruppo ambientalista sta tentando di mettere pressione alla politica, con atti di ‘vandalismo teatrale’, per sostenere il “Progetto di legge per l’emergenza climatica ed ecologica” che, secondo gli attivisti, costringerebbe il governo britannico a preservare attivamente la natura nel Regno Unito e all’estero.
Le marce di protesta sono state organizzate in diverse città, ma le più partecipate sono risultate al momento quelle di Londra e Manchester, dove martedì scorso una folla considerevole chiedeva “Giustizia climatica”, portando in manifestazione una serie di cartelli luminosi, accompagnati in processione da bande musicali: “bande di samba, per condividere la solidarietà, la gioia e l’amore nella ribellione”. Ma nonostante l’atmosfera di protesta ‘festaiola’, i ribelli sono stati circondati da circa 50 poliziotti che hanno effettuato oltre 90 arresti per “Violazione dell’ordine pubblico, ostruzione dell’autostrada, ostacolo alla polizia e aggressione a un addetto ai servizi di emergenza”. Tra gli arrestati anche un anziano di 92 anni, che avrebbe ‘osato’ manifestare al fianco dei giovani attivisti.
Durante la manifestazione gli attivisti hanno parcheggiato un camion per il bestiame fuori dal Ministero della Salute britannico. Il veicolo aveva cartelli rosa ai lati, con su scritto “Animal Farming = Pandemics and Climate Crisis”. Inoltre si sono incollati alla strada, attaccati per mano l’un l’altro nel terreno, bloccando diversi ingressi del parlamento britannico a Londra.
Dalla sua fondazione, due anni fa, Extinction Rebellion ha fatto delle proteste dirompenti il suo marchio di fabbrica ed è attiva nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Australia e in altri Paesi.
In Italia sta organizzando una manifestazione di protesta a Roma, dal 5 all’11 ottobre 2020: “Dal 5 all’11 ottobre ci ritroveremo a Roma per la Ribellione d’Autunno, per chiedere un cambiamento sistemico attraverso azioni di disobbedienza civile non violenta. Vogliamo riversarci in centinaia, migliaia, per piazze e strade, perché il grido disperato della Terra possa essere ascoltato.”