Austria ferma migranti al confine. Nel Paese quasi raddoppiati permessi detenzione armi
VIENNA – Sono operative dalle prime ore di questa mattina le disposizioni annunciate venerdì scorso dal Ministro della Difesa austriaco in merito all’emergenza migranti. La tensione al confine con la Germania è ancora alta, soprattutto dopo gli ultimi fatti di Colonia che hanno spinto il governo austriaco ad aumentare la già pressante politica di controllo del flusso migratorio. Forti le dichiarazioni del Ministro degli Interni austriaco, Johanna Mikl-Leitner, rilasciate all’emittente di stato ORF (Österreichischer Rundfunk): “Solo chi deciderà di soggiornare in Germania sarà lasciato passare, gli altri migranti saranno respinti e rimandati indietro”.
Da stamane il confine tedesco è presieduto da un contingente militare, onde evitare che i confini austriaci possano essere valicati irregolarmente dai migranti ospitati momentaneamente dalla Germania. Più di 3000 migranti, stando alle ultime stime, sarebbero stati rimandati indietro a causa di irregolarità riscontrate dai funzionari di frontiera austriaci nella documentazione, rilevate infatti falsificazioni relative alle carte di riconoscimento.
Sul fronte sloveno la situazione non pare diversa. Dopo l’attuazione del provvedimento annunciato alla luce delle aggressioni di Colonia, il Segretario di Stato sloveno ha ribadito con fermezza la volontà di giungere a un accordo trilaterale: Germania, Austria e Slovenia, affinché la problematica possa essere risolta nel migliore dei modi, aggiungendo inoltre l’imminente necessità di provvedere all’attuazione di misure su scala nazionale al fine di evitare un riversamento, entro i confini sloveni, dei migranti respinti dalle frontiere austriache. E’ presumibile inoltre che dal governo tedesco sarà annunciato a breve un dietro front in merito alla politica di accoglienza e integrazione sulla scia dei vicini Stati.
Ritornando invece all’Austria, pare che le misure adottate non preoccupino i cittadini, che invece si sono detti soddisfatti dei provvedimenti. Proprio la polizia di Vienna aveva annunciato poco meno di una settimana fa che, nei mesi successivi all’arrivo dell’ondata di migranti che aveva investito l’intera Europa, i permessi per la detenzione di armi erano quasi raddoppiati. “Tutto ciò è un chiaro segno che il senso generale di disagio è dilagato ormai tra la popolazione“, ha detto Robert Siegert, portavoce del settore per il commercio di armi presso la Camera di Commercio austriaca all’emittente ORF, evidentemente riferendosi al clima di insicurezza avvertito in seguito agli attacchi terroristici di Parigi nel mese di novembre, così come alle recenti aggressioni sulle donne a Colonia e in altre città europee.
By Federica Mandara