Capodimonte. Il mattino ha lo smog in bocca
NAPOLI – In due ore con la macchina si arriva a Roma, con il treno a Firenze e con l’aereo a Londra. A Capodimonte invece a stento si riesce ad attraversare il ‘triangolo delle Bermude’ di Napoli: via Nuova San Rocco, via Nicolardi e viale Colli Aminei, il ‘buco nero’ urbano dove gli automobilisti che tentano di raggiungere il posto di lavoro e i genitori che portano i bambini a scuola, restano intrappolati senza alcuna via di fuga, perdendo ore preziose di produttività e inquinando.
La sensazione è che i semafori in queste tre strade durino più che in altre vie cittadine, probabilmente per non appesantire l’accesso al centro della città e ‘trattenere’ il traffico lontano dalla ‘city’. Inoltre la presenza occasionale dei vigili non aiuta, troppo indaffarati a ‘far cassa’, attraverso le multe, per il Comune di Napoli. La Municipalità? Per il momento nulla, “Ho fatto questo, ho fatto quello”, ma a Capodimonte non cambia mai niente. Consiglieri, presidenza, non si sono ‘strappati i capelli’ all’annullamento del piano di costruzione della fermata della metro adiacente al Parco di Capodimonte, la linea 9 che avrebbe risolto definitivamente il problema del traffico in zona; non si sono opposti alla ‘vetrina’ di Draghi nella Reggia, che ha portato solo disagi al quartiere: serrata dei commercianti, scuole chiuse e un semaforo rotto con l’idrante dalle forze dell’ordine durante gli scontri del corteo Block BCE; figuriamoci se qualcuno di loro andrà a battere i pugni sulle scrivanie delle autorità che decidono di che aria si deve morire in questo lato della città. Il mattino ha l’oro in bocca? A Capodimonte no, lo smog, lo smog in bocca.