Carnevale sociale a Napoli. A Gianturco torna la Rana Pascone
NAPOLI – Sabato 25 febbraio alle 10:30 si è svolta la III edizione del Carnevale sociale a Gianturco. Ad accompagnare bambini e famiglie per le strade del quartieri Gianturco, Luzzatti e Ascarelli è stata la “Rana Pascone”, nuovo simbolo della lotta all’inquinamento e al degrado ambientale in cui versano da anni i quartieri dell’ex Zona Industriale. I cittadini di questo territorio chiedono da anni alle Istituzioni un piano di riqualificazione e di bonifica, e il Carnevale sociale è stata un‘occasione di incontro sociale e anche di manifesta volontà nel migliorare la vita dei quartieri.
Già in data 18 febbraio, in Piazza Coppola, Rione Luzzatti, è stata presentata l’edizione del Carnevale sociale con una sfilata di collettivi e attivisti provenienti da tutte le municipalità. Il motto del Carnevale a Gianturco quest’anno è stato “La bellezza è di tutti …nessuno escluso” per ricordare che Gianturco, Napoli Est, un tempo era percorso dal fiume Sebeto (Il suo percorso è stato interrato, ma riaffiora a tratti nel quartiere di San Giovanni a Teduccio – ndr) e arricchito dalla pianura del Pascone, dove poi furono istallati gli impianti industriali: erano terre fertili (Da questi presupposti nasce la nuova mascotte del carnevale la “Rana Pascone” – ndr).
Al riguardo abbiamo raccolto le opinioni di un attivista di Officina 99, uno degli organizzatori del Carnevale a Gianturco, Gennaro Grassia: «Questo territorio, come altri a Napoli, hanno già dato in termini ambientali e se i governi hanno intenzione di fare qualcosa in questi territori, sarebbe meglio che ci facessero capire cosa c’è in programma. Se andiamo a cercare in rete o negli uffici preposti non è chiaro cosa prevede la bonifica e la rinascita di questi territori. Non vogliamo biodigestori, l’ecodistretto, sono cose che preoccupano i cittadini di una zona già depressa, dove ci sono solo scheletri industriali, inquinamento, abbandono sociale e politico. Gli abitanti devono prendersi cura del territorio che abitano, tutti, nessuno escluso, e quando diciamo questo intendiamo anche gli abitanti del campo Rom di Via delle Brecce; la popolazione cinese che lavora in zona; così come il recente ingresso dei pakistani. Tutti gli abitanti, non solo quelli che hanno i documenti, ma anche chi lo vive il territorio. I Carnevali sociali liberi, autogestiti e autofinanziati sono linfa vitale per questi territori. La rana è stata scelta come logo per ricordare che un tempo le zone di Gianturco e Napoli Est non erano grigi e abbandonati, ma zone fiorenti, zone coltivate, agricole: fino a 70 anni fa il fiume Sebeto era ricco di fauna marina.».
A conclusione della manifestazione sono stati bruciati alcuni simboli negativi legati al degrado del quartiere. Erano presenti alla manifestazione i Comitati di quartiere, Poggioreale, Luzzatti-Ascarelli, Gianturco, Centro Sociale Officina 99, con la partecipazione del Tunnel Park, Murga di Materdei, Banda Basaglia, gli utenti del Centro diurno di Riabilitazione della salute mentale “Canone Inverso”, la scuola primaria “Quattro giornate” e alcuni consiglieri della IV Municipalità.