Casalnuovo contro il DDL “Buona scuola”: flash mob in piazza

CASALNUOVO – Il 4 maggio alle ore 19:00, nella piazza antistante il Municipio di Casalnuovo, si sono riuniti docenti, studenti e genitori per il “Selfie mob”: un flash mob organizzato dalle insegnanti Angela De Cicco dell’ICS “Ragazzi d’Europa”, e Angela De Stefano del 1° Circolo didattico, per protestare contro il ddl “Buona scuola”.

In vista dello sciopero nazionale della scuola che si terrà oggi a Roma, l’Associazione culturale “Insieme per” ha organizzato un flash mob per mostrare il dissenso dei casalnuovesi contro il DDL “Buona scuola” e per difendere la scuola pubblica. Alle ore 19:00 una folla di insegnanti, rigorosamente vestiti di nero, in segno di lutto per la ‘morte’ della scuola pubblica, ha riempito la piazza con lavagne e striscioni contro la nuova riforma che, a detta dei manifestanti, peggiorerebbe la situazione già precaria della scuola italiana.

I cittadini presenti in piazza si sono disposti a cerchio, nel cui centro si sono seduti alcuni bambini, circondati da una cornice di lumini accesi. Una delle mamme dei bambini, Rosanna Iodice, dopo aver introdotto l’evento, ha letto gli articoli 3, 21, 33, 34 e 97 della Costituzione italiana insieme agli astanti, per sottolineare l’importanza di una scuola libera, gratuita, uguale per tutti, e per difendere il diritto di  scioperare e di esprimere liberamente idee e opinioni, senza alcun tipo di censura. Successivamente, adulti e bambini hanno cantato l’inno nazionale italiano.

Iodice ha poi letto il comunicato dei Comitati a sostengo delle legge di iniziativa popolare per una buona scuola per la Repubblica, in cui sono esposte le motivazioni dello sciopero nazionale e i punti del DDL non condivisi dai cittadini: “[…] Se verranno approvate le proposte presentate, il senso della scuola pubblica, così come previsto dalla Costituzione italiana, verrebbe completamente alterato. […] Chi parla di scuola lo fa come se parlasse di un negozio, di un’azienda, di una fabbrica […], ma la scuola è UN ORGANO COSTITUZIONALE CHE HA IL COMPITO DI ISTRUIRE FACENDO ACQUISIRE COMPETENZE E CONOSCENZE, DI FAR CRESCERE E FORMARE CITTADINI VALORIZZANDO LA LORO PERSONA, NEL RISPETTO DELLE DIFFERENZE E DELLE IDENTITA’ DI CIASCUNO. […] Quando sul piano della Buona scuola si legge che le risorse pubbliche non saranno mai sufficienti a colmare le esigenze di investimenti nella nostra scuola e che i limiti saranno quelli delle risorse disponibili, vuol dire che si CHIEDERANNO SOLDI AI CITTADINI. […] Sul piano della cosiddetta Buona scuola sono infatti previsti: l’entrata di sponsor che condizioneranno i programmi e i piani dell’offerta formativa, il finanziamento delle scuole private e il versamento di parte del proprio contributo fiscale per finanziare i progetti scolastici”.

Il Comunicato sottolinea come la televisione sia diventata complice di questa riforma, lasciando filtrare solo alcune informazioni: infatti è stato detto che la riforma avrebbe assunto i precari, ma è stato taciuto che l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea perché gli insegnanti precari, pur avendo maturato il diritto di lavorare, non sono stati ancora assunti; è stato anche detto che bisogna integrare gli alunni con disabilità nelle scuole, omettendo che con questa riforma ci saranno tagli al personale di sostegno, creando così una separazione tra alunni ‘normali’ e alunni con bisogni educativi speciali.

La signora Iodice continua: “E’ facile prevedere cosa accadrà nel giro di pochi anni: si moltiplicheranno le scuole private, per chi potrà permettersele, si creeranno le scuole pubbliche di lusso nei quartieri bene della città e si moltiplicheranno le scuole pubbliche senza risorse e senza speranza nei quartieri popolari e nelle periferie povere. Scuole di serie A e scuole di serie B, scuole per ricchi e scuole per poveri. Un salto indietro di decenni. Cresceranno le disuguaglianze in modo drammatico”. E infine conclude affermando che la Scuola in cui i Comitati credono è completamente diversa da quella appena descritta: è una scuola con edifici sicuri, con classi di massimo 22 alunni, dove si impara sentendosi parte di una comunità, lavorando e apprendendo insieme, come in una vera democrazia.

La lettura del comunicato è stata accolta con un applauso finale, al termine del quale la professoressa De Cicco ha confermato la sua presenza allo sciopero del 5 maggio a Roma, rivolgendosi alle persone intervenute: “Domani (Oggi – ndr) faremo sentire la nostra voce  e non saremo ‘4 fischi’ (Il riferimento è a una battuta di Renzi, durante una contestazione a Bologna – ndr), ma ben 44mila”.

By Ilaria Nebulosi

 

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