Celiachia: quanto mi costi?
ROMA – Il costo dei prodotti senza glutine in farmacia tocca cifre esorbitanti. Nei negozi specializzati invece quasi 10 volte meno. E’ quanto rivela un’indagine condotta dall’AIC, l’Osservatorio dell’Associazione Italiana Celiachia.
Un italiano su 100 è celiaco, ma solo 135mila sono diagnosticati. A tale proposito sembra essere pronta la revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza, i LEA, ossia le prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire ai cittadini: “Ho chiesto di avere il testo sul mio tavolo per il 29 dicembre”, ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Ad entrare per la prima volta nell’elenco dei LEA”, spiega il ministro, “ci saranno anche le indagini per la celiachia”. Una ‘buona’ notizia per chi ancora non sa di essere celiaco.
Ma andiamo con ordine: una volta che il medico specialista effettua la diagnosi, il celiaco ha diritto ai prodotti dietetici senza glutine. Può, quindi, ritirare prodotti nelle farmacie, pubbliche e private, nella GDO (Grande distribuzione organizzata, i supermercati – ndr) e negozi specializzati, fino al raggiungimento di un tetto di spesa mensile, fissato oggi dal decreto del 04/05/06. Fin qui tutto bene. Anche se proprio da qui sembrano cominciare i problemi. Sì perché proprio nel reperimento dei prodotti gluten free esistono numerose variabili. Nella maggior parte dei casi questo buono può essere speso quasi esclusivamente nelle farmacie, perché non tutte le Regioni autorizzano la spesa del contributo statale nei supermercati o nei negozi specializzati. Un’indagine dell’Associazione Italiana per la Celiachia ha rivelato che la spesa di questi prodotti speciali, fatta in farmacia, può determinare costi di circa 140 milioni di euro, contro i 45 milioni di euro nella grande distribuzione e poco meno di 15 milioni nei negozi specializzati.
La stessa Associazione è riuscita a stilare un elenco di dodici prodotti “tipo” privi di glutine che dovrebbero sostituire quelli che lo contengono: una spesa di dodici dei prodotti più utilizzati in cucina come pane, pasta, farina e preparati per pizze, biscotti e merendine, prodotti pronti surgelati, costa al celiaco dai 40 ai 60 euro, a fronte di circa 25 euro per i corrispondenti alimenti normali. In ultimo, un decreto emanato dal Parlamento Europeo ha escluso i celiaci dai gruppi di consumatori con esigenze nutrizionali da salvaguardare. Motivo? “Un sospetto aumento epidemico di celiaci”.
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