Cinque Terre. Ancora in attesa della riapertura di Via dell’amore: “Non fanno nulla. La colpa è della politica!”
MANAROLA – A distanza di quasi 4 anni dalla frana, gran parte del “sentiero dell’amore” continua a essere chiuso. A pagarne le conseguenze sono l’economia locale, l’ambiente e la popolazione del piccolo Comune.
I Comuni delle Cinque Terre sono da sempre mete turistiche ambite da italiani e stranieri, per cui il turismo è divento un importante sostegno economico locale. Oltre alle splendide acque, ad attirare i turisti sono anche i sentieri di montagna che collegano i vari comuni, ma dopo una frana avvenuta nel 2012, il sentiero che collega il comune di Manarola a quello di Riomaggiore, la famosa “via dell’amore”, è stato chiuso e dopo quasi 4 anni continua a essere inagibile.
Il sentiero in passato ha rappresentato un’importante fonte di introiti e la sua chiusura sta incidendo sull’economia locale. Le ripercussioni non si limitano a un mero fattore economico, la chiusura dei sentieri di collegamento infatti ha dato vita a un flusso eccessivo di turisti che raggiungo i Comuni via mare, attraverso mini navi da crociera che trasportano un elevatissimo numero di turisti, i quali per diverse ore invadono letteralmente le piccole località lasciandosi alle spalle una scia di rifiuti difficilmente gestibili, senza contare poi l’inquinamento delle acque causato dal costante flusso delle suddette navi. Per comprendere meglio le conseguenze di questo fenomeno turistico sregolato abbiamo posto qualche domanda a un imprenditore alberghiero del Comune di Manarola.
Quali ripercussioni dopo la chiusura della Via dell’amore?
«La chiusura della via dell’amore ha tolto la possibilità di esplorare i sentieri di montagna dei nostri comuni, impedendo cosi ai turisti di passeggiare. Inoltre ci sono tantissime navi da crociera che stanno ingolfando Manarola e le altre terre appartenenti alla riserva. L’ambiente ed i cittadini ne stanno risentendo perchè queste navi trasportano un numero elevatissimo di turisti e di questi non tutti sono attenti e civili: uno butta una carta, uno una bottiglia, e così via. Una decina di persone sarebbero facili da controllare, ma quando ne arrivano 300 è impossibile, e così la sporcizia aumenta sempre più»
Cosa manca per riaprire il sentiero?
«Ormai sono passati molti anni, eppure mettere in sicurezza la zona richiederebbe poco tempo e pochi soldi: c’è un pezzettino di strada che conduce a un tunnel, lo si potrebbe allungare di circa 50 metri, in modo tale da riavere la Via dell’amore»
Ma il sentiero è ancora inagibile?
«Certo, il problema è che non fanno nulla. La colpa è della politica, ma il discorso è lungo: In molti volevano il controllo di questa zona, in quanto possiede potenzialità immense. Ma dopo lo scandalo di “Parcopoli” (Inchiesta su tangenti e mala gestione della riserva costiera – ndr) l’Amministrazione del territorio è quasi scomparsa, forse è brutto a dirsi, ma prima dello scandalo le cose funzionavano meglio».
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