Creme solari: attenti anche alle “stelle”
LONDRA – I dati forniti dalle creme di protezione solare sono troppo complicati e dovrebbero essere sostituiti da un’etichettatura più facile da comprendere, lo dicono i farmacisti inglesi.
Un sondaggio condotto dalla Royal Pharmaceutical Society di Londra ha infatti rivelato, su un totale di 2.057 adulti coinvolti nel test, che esiste una diffusa confusione su quelli che sono i fattori di protezione solare. La Società avverte che la confusione sta mettendo la gente a rischio di gravi danni per la pelle, in particolare per il cancro: quest’ultimo è il tumore più comune nel Regno Unito, dove i tassi di mortalità stanno salendo notevolmente, a causa della sempre più diffusa moda di trascorrere le vacanze all’estero.
Di norma, la protezione solare viene venduta con le etichette che mostrano l’indice SPF, Sun Protection Factor, che indica il livello di protezione di un prodotto solare contro i raggi ultravioletti, e questo dato viene espresso attraverso un valore numerico. Questo valore però non include la protezione dai pericolosi raggi UVA, in grado di penetrare negli strati profondi della pelle, tipicamente indicati da un sistema di valutazione indipendente a forma di “stella”. Ebbene, l’indagine ha rivelato che solo l’8% degli intervistati sapeva che il rating SPF sull’etichetta del prodotto si riferisse esclusivamente alla protezione dai soli raggi UVB, cioè quelli con una lunghezza d’onda media, che non penetrano oltre gli strati superficiali della pelle e che vengono assorbiti dallo strato corneo. Inoltre, oltre l’80% degli intervistati ha affermato erroneamente che il SPF era un’indicazione di livelli di protezione sia da raggi UVB che UVA. Infine, meno di un terzo degli intervistati ha riferito di aver sempre controllato le stelle UVA quando ha acquistato la protezione solare, mentre il 20% degli studenti e il 15% degli adulti con figli ha ammesso di non aver mai controllato l’etichetta.
Il professor Lawrence Jayne, Direttore della Royal Pharmaceutical Society, in una dichiarazione ha sostenuto: “La gente non dovrebbe affidare la propria salute a un complicato doppio rating di informazioni per capire la quantità di protezione che potenzialmente fornisce una crema solare. Pensiamo che sia arrivato il momento per i produttori di fornire una valutazione più facile da comprendere, sulla base di una semplice descrizione della quantità totale di protezione solare offerta: bassa, media, alta e altissima”.
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