Cultura. A Pozzuoli la “Città che cambia, città da raccontare”
POZZUOLI – Sabato 9 luglio, alle rampe Raffaello Causa, le scale conosciute dai puteolani con il nome di “Scale del purgatorio”, alle ore 17:00 si è svolto l’evento intitolato “Città che cambia, città da raccontare” organizzato dall’Associazione l’Iniziativa.
L’evento è stato organizzato con l’intento di dare voce a una città che desidera cambiare, cominciando dai giovani professionisti del territorio, dagli operatori culturali, dalle guide archeologiche e naturalistiche che chiedono scelte decise da parte delle Istituzioni, per andare verso una nuova economia della cultura e dell’accoglienza.
La manifestazione, completamente gratuita, è iniziata alle ore 17:00 circa con l’inaugurazione di una mostra fotografica di 60 scatti, che hanno immortalato alcuni eventi importanti avvenuti nella città di Pozzuoli. Quindi le videoproiezioni di alcuni filmati, interviste raccolte dall’Associazione, fatte alle Istituzioni della zona e alla sovraintendenza dei beni archeologici riguardo la questione del Parco archeologico dei Campi Flegrei. Alle ore 21:00 un reading teatrale curato da due attori/autori del territorio: Carmine Borrino e Pasquale Loffredo, che attraverso la satira hanno evidenziato alcune delle attuali problematiche di Pozzuoli, su tutte l’assenza di un Teatro e di rassegne d’arte con cadenza annuale. Infine è giunto il momento della musica, con uno spettacolo jazz del duo Musicadea, composto dalla voce di Valentina Ranalli e la chitarra di Paolo Palopoli.
Per l’occasione abbiamo rivolto qualche domanda a Dario Chiocca, il presidente dell’Associazione L’iniziativa.
Qualche parola sull’Associazione?
«L’Iniziativa esiste dal ’98, ha quasi 18 anni. E’ un gruppo di persone che si occupa di impegni di tipo civico, culturale a Pozzuoli e sul territorio flegreo. Tra le varie cose di cui si occupa l’Associazione c’è l’informazione e l’approfondimento non di cronaca, abbiamo infatti un mensile auto prodotto e un sito internet. Per restare sempre in tema, abbiamo lanciato un sondaggio online sul turismo culturale, ponendo domande del tipo: “Siete d’accordo alle visite guidate a pagamento al Monte Nuovo o preferite liberalizzare questi beni naturalistici così da creare anche opportunità di lavoro per i giovani?”, insomma, una vera e propria campagna d’ascolto.»
Riguardo questa serata, perché il titolo “Città che cambia, città da raccontare”?
«Quest’iniziativa si è svolta per l’appunto a Pozzuoli ed è il terzo anno consecutivo che la facciamo, sempre a fine stagione, come una sorta di invito alla riflessione. L’abbiamo intitolata “Città che cambia, città da raccontare” perchè a nostro avviso qualche cambiamento sul territorio flegreo, in particolar modo a Pozzuoli, c’è. Però bisogna dare voce anche a quella parte di città che vuole e deve ancora cambiare, una parte insomma che chiede scelte più coraggiose in termini di politiche culturali, turismo archeologico e naturalistico. Bisogna spingere un po’ sull’acceleratore, verso lo sviluppo della città di Pozzuoli.»
Dunque l’obiettivo di tutte le vostre iniziative?
«In sintesi, il nostro obiettivo è raccogliere quanti più dati possibili ed evidenziare tutto ciò che ancora non funziona sul territorio di Pozzuoli, una sorta di denuncia, ovviamente costruttiva, con la speranza che le Istituzioni ci ascoltino, provvedendo a migliorare e valorizzare maggiormente questa meravigliosa città»
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