Cultura e Diritti: intervista esclusiva all’ominoide Pluralino
NAPOLI – Le favole aiutano a crescere. “Pluralino e la bellezza delle differenze” è una favola animata gratuita, disponibile su iBooks e Google play, che nasce con il nobile scopo di sensibilizzare i bambini verso la cultura delle differenze, trattando con immagini, suoni e delicatezza tematiche sociali come le differenze razziali, etniche, le condizione di disabilità, le famiglie omogenitoriali e le famiglie ‘altre’.
Pluralino ricorda esteticamente “La Pimpa”, cagnolina disegnata oltre 40 anni fa dal fumettista Altan, ma in realtà è molto di più, rappresentando un contenitore poetico di Diritti e Cultura. Il suo ideatore è Mariano Gianola, borsista presso il Centro di Ateneo SInAPSi, Servizi per l’inclusione Attiva e Partecipata per gli Studenti, all’interno dello sportello Divercity del Servizio Antidiscriminazione e Cultura delle differenze.
Pluralino è un ominoide, che in qualche modo comunica telepaticamente con Mariano Gianola, il quale non prova a fare alcuna resistenza, riuscendo anzi a fare da tramite per la nostra ironica intervista, dannatamente seria.
Pluralino ci spiega da dove viene?
«Con piacere. Sono un ominoide, cioè un abitante di una dimensione lontana. Sono formato da differenti colori, ogni colore rappresenta una parte della mia identità, che è fluida e plurale; perciò mi chiamo così. Nel mio pianeta tutti gli abitanti possono essere di colori differenti.»
I colori hanno un significato?
«Certo. Ti faccio un esempio: i colori sul corpo di noi ominoidi possono rappresentare ciò che per il mondo umano sono la razza, l’etnia, la cultura, il genere, gli orientamenti sessuali e le manifestazioni libere della propria identità. Il fatto che noi ominoidi cambiamo colore, rappresenta la convivenza pacifica e armoniosa delle differenze nel mio mondo.»
Ci spiega meglio?
«Ci provo. Vado in un posto, simile a quello che voi chiamate “scuola”, in questo posto mi insegnano che una delle cose più importanti è la libertà di espressione. Tempo fa, noi non dividiamo il tempo in anni, ho cambiato colore più volte. Cambiare colore, per noi ominoidi, non vuol dire non avere idee chiare o valori, vuol significare considerare le differenze come una ricchezza, e soprattutto abolire concezioni che appartengono al nostro pianeta quando queste si dimostrano dannose per alcuni ominoidi.»
Perché è alla scoperta di queste differenze sulla Terra?
«Perché prima di conoscere la Terra ero ‘ominoidecentrico’; cioè consideravo le differenze solo una caratteristica degli ominoidi. Mi sono accorto invece che voi esseri umani ne avete tante, ma non le considerate sempre risorse, spesso le demonizzate e le sacrificate in nome di idee statiche e chiuse.»
Pluralino, posso chiederle un altro esempio?
«Certo: non capisco perché nel corso della storia molti abitanti della Terra hanno discriminato, si dice così da voi?, le persone solo perché erano di pelle scura. Non capisco il perché, me lo spieghi tu che sei giornalista?»
Sulla Terra sono i giornalisti a fare le domande, lo sapeva?
«Tu devi sapere invece che nel mio mondo c’è il premio “pluralità”, che viene vinto da chi riesce a far vivere in armonia quante più differenze possibili; naturalmente ti parlo di differenze che non fanno del male a nessuno, quindi non sono differenze legate a idee dannose per altri. Noi abbiamo un forte senso di ‘plurompatia’, cioè quello che voi umani chiamate “empatia”».
Può dirci di più al riguardo?
«Sì, perché questa cosa mi interessa particolarmente. Noi non possediamo la categoria del “Genere”; ho avuto modo di notare invece che sul pianeta Terra solo le persone che si collocano negli stereotipi di Genere possono essere considerate con dignità e godere di alcuni diritti. Mi sembra di aver capito che da voi le persone che si identificano in un Genere altro, come le persone Gender variant, sono escluse, trattate male, umiliate e non possono godere di certi diritti. Noi ominoidi siamo variant: seguiamo le nostre propensioni naturali, i nostri desideri, i nostri bisogni. Una cosa la posso affermare con precisione: non possediamo idee e valori che stigmatizzano identità altre; questo ci fa vivere felici e non ci provoca disagi, stress, traumi o condizioni di vita sofferenti».
Sembra sconvolto dal comportamento di alcuni terrestri. Cosa le ha fatto più paura?
«Una cosa in particolare: il fatto che molte persone sono discriminate solamente a causa di idee e pregiudizi che la società ha ‘costruito’. Noi ominoidi crediamo invece nella de-costruzione di alcuni pregiudizi arcaici, che spesso sono sostenuti con mancanza di criticità dalle persone».
Tornerà ancora sulla Terra?
«Spero di sì, ma spero soprattutto che le capacità mentali possedute dagli esseri umani vengano impiegate per favorire un atteggiamento positivo nei confronti delle differenze, invece che condannare senza criticità le libertà individuali, creando così oppressione e discriminazioni.».