Da “Roma Capitale” a Roma. Da “Mafia Capitale” a Mafia
ROMA – Continua l’opera di ‘insabbiamento’ dell’inchiesta giudiziaria denominata “Mafia Capitale”. I tentativi, attuati attraverso tutti i canali politici e istituzionali del Paese, risultano palesi soprattutto sui media nazionali, dove il ‘marketing’ del Potere romano insiste nell’offrire la faccia pulita della Città eterna e dell’inchiesta ormai restano solo poche notizie. In questi giorni è toccato anche al logo di Roma Capitale un profondo cambiamento: via l’aggettivo Capitale e la sua corona.
Quel “Capitale” richiamava eccessivamente l’inchiesta sulla mafia romana? Probabilmente sì, ecco dunque al momento giusto l’ufficializzazione della nuova veste grafica, che mediaticamente potrebbe servire a nascondere la ‘sporcizia sotto il tappeto’, anche se sembra che l’idea di cambiare l’immagine di Roma prenda il via con una delibera di Giunta approvata già lo scorso ottobre.
Il nuovo logo in realtà ha due versioni: quello istituzionale, che perde la dicitura “Capitale” a favore di uno scudetto con la scritta “SPQR”; e quello comunicativo, stilizzato all’interno di uno scudetto senza corona, sostituita da cinque palline colorate, e contenente la scritta “Rome&You”. Il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, insiste nel definire questa un’operazione “Non dal contenuto ideologico, bensì il riconoscimento del nome che per tremila anni ha reso nota la città considerata Caput mundi”.
L’operazione sarebbe costata circa 20mila euro di soldi pubblici. La società Inarea, che ha realizzato i nuovi marchi, ha presentato il suo lavoro specificando: “L’idea da cui siamo partiti è stata quella di dare nuovo risalto alla parola Roma, una parola che tutto il mondo conosce. Eliminando l’attributo Capitale.”, troppo scomodo?