De Luca incontra Insorgenza Civile: “Né padrini, né padroni”
NAPOLI – Il 26 gennaio alle ore 17.30 presso l’Hotel Ramada, il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, è intervenuto a un evento del Movimento di Insorgenza Civile.
Nel giorno del ripristino delle sue funzioni, Vincenzo De Luca ha avviato un colloquio con il Movimento di Insorgenza Civile in vista delle future competizioni politiche che lo vedranno impegnato.
Insorgenza Civile si presenta come movimento meridionalista identitario il cui scopo principale è rimettere il Sud al centro dell’agenda del Governo nazionale; lo rappresentavano in sala il Presidente Nando Dicè, il coordinatore nazionale del movimento nonché sindaco di Sirignano Raffaele Colucci ed il segretario Mario Gallo.
Raffaele Colucci ha indicato in De Luca “un grande amministratore, di esempio per le riforme e i cambiamenti apportati all’amministrazione di Salerno”. C’è stata poi la denuncia di un vero e proprio disegno nazionale per affossare il Sud, evidenziando dunque la necessità di costituire un “partito del Sud, con cuore, cervello e anima al Sud”, anche partendo da De Luca, indicato come uomo indipendente dalle segreterie di partito.
Vincenzo De Luca ha riservato una stoccata al giustizialismo strumentale che paralizza la capacità decisionale delle Istituzioni, in quanto a causa sua “paga di più chi fa di più”; ha comunicato poi che Piero Fassino, presidente dell’ANCI, sta costituendo una commissione per progettare e proporre una riforma della legge Severino.
Sottolineando la necessità di “buttare fuori i ladri e i tangentisti dalle Istituzioni”, De Luca ha passato in rassegna le priorità della Regione: necessità di un recupero autonomo del Sud “Senza padrini né padroni”; risoluzione dell’inquinamento ambientale; rilancio del tema del lavoro e utilizzo dei fondi europei per una ripresa turistica della fascia costiera; recupero della legalità e della sicurezza territoriale che devono accompagnarsi alla solidarietà sociale.
De Luca ha ribadito infine più volte la necessità di una battaglia di cultura per l’autonomia del Sud e forse, vista la sede, ci si poteva aspettare da lui anche un accenno chiarificatore circa i suoi rapporti con la Lega salviniana. Ma non c’è stato.
By Riccardo Bruno