Disabilità. A Palermo riaperto il Parco della Salute, nonostante il Covid-19
PALERMO – Da oggi, giovedì 2 aprile, il Parco della Salute, nei pressi della zona Porto, è aperto per i portatori di handicap e i loro accompagnatori. Dopo lo stop causato dalla crisi Covid-19, i genitori di questi ragazzi hanno ritrovato di nuovo il posto verde dedicato ai loro figli, con tutte le misure di sicurezza imposte dal periodo difficile. La riapertura è stata stabilita il 30 marzo scorso dal Comune di Palermo, che ha cercato di aiutare questi genitori rimasti soli, senza percorsi riabilitativi e di assistenza.
Finalmente sono state accolte le richieste dei genitori, che da giorni nel palermitano chiedevano delle deroghe ai Decreti Ministeriali. Ovviamente per l’ingresso al Parco sono state stabilite nuove regole, molto rigide: l’ingresso sarà sotto stretta sorveglianza, a turni di 30 minuti per 2 persone alla volta, un utente e un accompagnatore, dal lunedì al venerdì, dalle ore 09:00 alle 12:00 e dalle ore 16:00 alle 19:00. E’ richiesta anche una prenotazione tramite whatsapp al numero 334 8703074, appartenente al volontario Daniele Gilberti, che abbiamo raggiunto per rivolgergli alcune domande.
Da quanto tempo lottate per questi ragazzi speciali?
«Da anni con l’associazione Vivi sano Onlus, di cui sono amministratore, e ci occupiamo di promozione della Salute».
E da quanto tempo vi occupate del Parco della Salute?
«Dal 2016, grazie a una raccolta fondi abbiamo creato la zona. Poi per un incendio, che ha distrutto due giochi importanti, a fine gennaio abbiamo chiuso. Pensavamo di riaprire a marzo, ma c’è stato il Coronavirus».
Perché è importante tenere aperto il Parco, nonostante il Covid-19?
«Ci sono situazioni esplosive a casa delle persone con disabili. Non resistono più. Dobbiamo dare a loro un’opportunità, un momento positivo. È un’idea positiva».
Il Comune ha creato problemi per l’apertura?
«No. Il Comune di Palermo è accanto a noi per questa attività. Se non si fosse riaperto il parco, il rischio sarebbe stato che tra qualche giorno sul giornale avremmo letto che un disabile si è buttato dal balcone. Alcuni, soprattutto sul web, non comprendono».
In che senso?
«Quelli che su Facebook parlano di ‘attività sbagliata’. Parlano così perché non hanno disabili a casa. Non capiscono. Le persone con disabilità soffrono 10 volte di più a stare a casa. Questi leoni da tastiera dovrebbero crescere dal punto di vista sociale e della sensibilità»
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