SYDNEY – “Jeremy the Dud” (Jeremy il bidone) non è un esperimento sociale nè la strumentalizzazione cinematografica di un argomento delicato come quello della disabilità: è una commedia vera invece, un lungometraggio che farà sorridere e riflettere sull’atteggiamento ipocrita della società in cui viviamo. Prodotto dalla Robot Army Productions, con la sceneggiatura e la regia di Ryan Chamley, la pellicola punta un potentissimo riflettore sulla ‘normalità’ sociale, mostrando quanto possano essere ridicoli determinati atteggiamenti nei confronti della persona disabile e quanto sia fondamentale e urgente risolvere ‘socialmente’ il problema principale delle famiglie in cui vivono le persone disabili: “Il dopo di noi”.

“Jeremy the Dud” è una pellicola autentica, che ha tanto da insegnare, e che vanta solo due attori normodotati, anzi due ‘bidoni’, oltre un cast tra protagonisti e ruoli extra con disabilità: tra loro segnaliamo Jackson O’Doherty, Sam Humphrey, Nicholas Boshier, Adam Bowes, Dean Nash e Chloe Hayden.

Immaginate un mondo in cui essere disabili sia la ‘normalità’ sociale, e che i pochi sfortunati normodotati sperimentino gli stessi stigma, gli atteggiamenti condiscendenti e patrocinanti che le persone con disabilità subiscono nella nostra società attuale: questo è il mondo in cui vive il protagonista della pellicola, Jeremy, un ‘bidone’ sociale, un normodotato senza specialità, che dopo la morte dei suoi genitori, quando era piccolo, ha vissuto per tutta la vita grazie all’assistenza pubblica e ai contributi del Governo, ma diventato troppo vecchio per abitare in un alloggio governativo, è costretto a convivere con sua zia e i cugini, pronto però ad affrontare la sua nuova vita. Il problema è che la società in cui vive non accetta i normodotati.

Il film, in lingua inglese, attualmente è in fase di montaggio e post produzione. L’uscita in TV e nelle sale è prevista in Australia in data 17 ottobre 2017.