Disabilità sensoriale. A Sant’Anastasia si attiva “SensibilMente”
SANT’ANASTASIA – A partire da sabato 11 febbraio, nella cittadina situata nell’area metropolitana di Napoli, la delegazione della UICI, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, darà il via a un progetto di sensibilizzazione intitolato “SensibilMente”. Il progetto si comporrà di quattro incontri con cadenza settimanale, ogni sabato sino al 4 marzo, e ciascuno di essi affronterà specifiche tematiche. L’obiettivo principale sarà quello di far conoscere il mondo dei non vedenti e delle disabilità sensoriali a coloro che si vogliano avvicinare per la prima volta all’argomento, e a chi per motivi personali o professionali è già a contatto con questa realtà e abbia voglia di approfondirlo. Al riguardo Giuseppe Fornaro, Enza Cicatiello e Lucia Castaldo, referenti della delegazione, hanno risposto alle nostre domande.
Come nasce il progetto SensibilMente?
«Abbiamo pensato di creare questa serie di incontri per far emergere le varie problematiche che riguardano la disabilità sensoriale, in modo tale da poterle conoscere e affrontare con azioni mirate.»
Come sarà strutturato il progetto?
«Ogni lezione avrà un proprio obiettivo: ci saranno lezioni dedicate alle disabilità sensoriali e quindi su come affrontare le varie barriere, ad esempio l’utilizzo del Braille per la disabilità visiva o il metodo Malossi per i sordociechi. Ci sarà poi una lezione dedicata all’accettazione della disabilità, che spesso purtroppo non c’è sia da parte del disabile che da parte della stessa famiglia, che tende a chiudere a riccio il mondo del disabile allontanandolo dalla realtà che lo circonda. Ci sarà anche un incontro sull’autonomia e sullo sport, e per finire uno dedicato alla sordo-cecità.»
Oltre al progetto, come opera la vostra associazione?
«In questo centro abbiamo una piccola rete di tre associazioni: UICI, Real Vesuviana e Solidarte. Collaboriamo tra noi per portare avanti diverse attività che si svolgono all’interno del centro dal lunedi al sabato. A esempio, una delle attività che si portano avanti riguarda i laboratori che non sono semplicemente attività di tipo manuale, ma vanno intesi come percorsi che danno autonomia ai ragazzi disabili. Attualmente stiamo portando avanti delle “giornate della salute” e corsi mirati a poter riconoscere monete e banconote in base al peso, la grandezza e il bordo per le monete, o attraverso le linee laterali per le banconote. L’associazione poi si adopera anche per attività al di fuori del centro, creando attività sportive, gite, uscite in compagnia e quando possibile qualche viaggio.»
Ritenete che il Comune di Sant’Anastasia offra servizi adeguati ai disabili?
«Sfortunatamente noi consideriamo Sant’Anastasia come un paese poco accessibile, le barriere architettoniche ci sono e sono state anche spesso segnalate, di fatti è continuamente in corso una proposta di progetto proprio per l’abbattimento delle barriere, in pratica il discorso dei PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche – ndr), però per il momento i risultati scarseggiano, difatti abbiamo marciapiedi stretti, pali lungo il percorso, che impediscono l’orientamento alle persone con il bastone, ma sopratutto ad aggravare la situazione è la generale mancanza di rispetto degli stalli per disabili da parte dei cittadini.»
C’è indifferenza al riguardo?
«Noi crediamo che il problema sia in parte legato alla mancanza di interventi di sensibilizzazione al rispetto delle regole. Anche se va detto che qualcosa ora si sta muovendo nel verso giusto, difatti l’Assessore ai servizi sociali del Comune ci ha chiesto la collaborazione per creare una commissione per i PEBA, che a breve dovrebbe diventare operativa.»
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