Ebola, contagi in calo anche in Liberia
MONROVIA – Iniziato un anno fa in Guinea, il contagio dell’ebola ha segnato il 2014 e non accenna a placarsi. Le vittime registrate sono circa 7842, anche se i casi di contagio accertati solo nel sud dell’Africa superano la soglia dei 20mila. Nella settimana fino al 15 febbraio i nuovi contagi sono stati 128, di cui 52 solo in Guinea. Ma nononstante l’allerta sia ancora elevata, arriva anche dalla Liberia la notizia che i casi di ebola accertati siano in calo, solo 2 infatti durante la seconda settimana di febbraio. A dare la notizia è stato Ismail Ould Cheikh Ahmed, il responsabile del United Nations Mission for Ebola Emergency Response (UNMEER).
“Quello che ho visto è che il livello di consapevolezza è molto forte, ma IL RISCHIO PIÙ GRANDE È CHE CI SI ABBANDONI ALL’OTTIMISMO” ha detto però Ismail Ould Cheikh Ahmed, dopo la sua seconda visita alle Nazioni dell’Africa occidentale. E ancora: “I tre paesi più colpiti Guinea, Sierra Leone e Liberia, hanno un sistema sanitario inefficiente che ancora oggi non riesce a far fronte alla grave epidemia.”.
Ma la buona notizia arrivata dalla Liberia, che ha registrato un calo record dei casi di contagio nel mese di febbraio, è segno che con la cooperazione e la giusta organizzazione si possono arginare i gravi effetti del virus. Dopo sei mesi gli studenti della Capitale sono finalmente tornati tra i banchi di scuola, anche se le autorità avvertono che anche un singolo caso potrebbe essere focolaio di un nuovo contagio virale.
Intanto la Casa Bianca ha annunciato, favorita dal netto calo dei contagi, e nonostante la scoperta di 49 sepolture ‘non sicure’ in Sierra Leone, che entro la fine del mese di aprile tutte le 2800 truppe impegnate nella battaglia contro l’epidemia saranno ritirate dal territorio africano. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, ha ricordato invece che più di metà dei nuovi casi si sono verificati in persone che non sono state a contatto con pazienti conosciuti, e che UNA SINGOLA SEPOLTURA NON SICURA POTREBBE INFETTARE FINO A 30 PERSONE, invitando dunque tutti gli enti sanitari africani alla massima sicurezza.
By Federica Mandara