Elezioni USA. Clinton o Trump? Meglio un meteorite
LOWELL – Poche ore fa l’istituto di ricerca UMass Lowell, sezione statistiche dell’Università del Massachusetts, nella città di Lowell, ha pubblicato i risultati di un sondaggio effettuato tra i giovani americani, i quali, interrogati sull’esito delle elezioni presidenziali, nella stragrande maggioranza hanno preferito un disastro planetario all’affermazione elettorale di uno dei candidati in corsa per la carica di presidente degli Stati Uniti d’America.
I cittadini americani sono preoccupati. I loro timori, nei confronti della classe politica che si sta delineando attualmente negli Stati Uniti, sono stati evidenziati in un sondaggio del noto istituto di ricerca UMass Lowell, che a pochi giorni dall’elezione presidenziale ne ha divulgato i risultati.
Il campione preso in esame è quello dei “Millennials”, ovvero la “Generazione Y”, fetta di popolazione comprendente i nati tra i primi anni ‘80 e la metà degli anni ’90, praticamente l’attuale e futura classe elettorale. Agli intervistati sono stati posti quesiti riguardanti i candidati alle prossime elezioni presidenziali dell’8 novembre, attraverso le quali dovranno scegliere il proprio indirizzo politico per i prossimi 4 anni. Nello specifico, è stato chiesto loro chi avrebbero votato: i primi sondaggi hanno dato la candidata democratica in vantaggio su quello repubblicano. Ma dalle prime interviste è anche emerso un fortissimo risentimento verso la politica e i due principali candidati, tanto da far ampliare le opzioni di voto nel sondaggio. Quando infatti alla scelta dei due concorrenti è stata accostata come terza variabile lo schianto di un meteorite distruttore, il risultato ha preso una piega grottesca: il 34% degli intervistati ha dichiarato di preferire l’opzione dell’asteroide piuttosto che la vittoria della Clinton, mentre più del 50% preferirebbe l’armageddon anziché immaginare l’imprenditore newyorkese Trump nella stanza ovale.
I risultati tragicomici di questo singolare sondaggio sono molto significativi. La battaglia politica in atto contrappone due personaggi controversi e contestati e mai in precedenza si era avvertito un così pesante sconforto degli elettori.
Il repubblicano Donald Trump, a digiuno di esperienze politiche e con un programma elettorale che rasenta l’integralismo conservatore, ha attirato le critiche di illustri intellettuali del calibro del filosofo e anarchico statunitense Noam Chomsky, che in seguito ad alcuni interventi di Trump in campagna elettorale, dove negava l’esistenza e l’incidenza del cambiamento climatico definendolo “a very big, big scam”, cioè una grande truffa, è arrivato a definire il tycoon “una sentenza di morte per la specie umana nel lungo periodo”.
Più moderata nel programma politico e nelle pubbliche esternazioni, ma egualmente controversa, è la figura di Hillary Clinton, ex first-lady, deputata e segretario di stato, coinvolta nel corso degli anni in numerosi scandali, dal caso Whithewaters all’attentato di Bengasi in Libia, che ne hanno inesorabilmente minato la credibilità politica.
Probabilmente la storia l’archivierà come una delle peggiori corse elettorali americane, a causa dei protagonisti in campo, e con un elettorato costretto a scegliere tra “Satana e l’abominio”, citando le riflessioni del giornalista e saggista Paolo Barnard. Da segnalare che mai un democratico si era accostato a una campagna presidenziale dopo aver chiesto ufficialmente scusa per scandali di portata internazionale; e mai un repubblicano si era trovato a concorrere per la carica di presidente con un programma e un background così marcatamente non progressista, illiberale e antidemocratico. Un duello che sarà deciso da una generazione di votanti che, secondo il sondaggio, “preferirebbe eleggere il proprio presidente tramite una lotteria, piuttosto che affidarsi agli attuali due candidati di maggioranza”. E’ questo l’inizio della fine per gli Stati Uniti d’America?
By Ernesto Gagliotta