Fertility what? Napoli in piazza contro le scelte della Lorenzin
NAPOLI – Giovedì 22 settembre, verso le ore 12:00, nonostante la pioggia un folto gruppo di napoletani, in maggioranza donne, si sono radunati in Piazza del Gesù per poi proseguire lungo il centro storico, manifestando in corteo contro l’iniziativa del Fertility day, la giornata promossa dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, come campagna di sensibilizzazione per invitare le persone a procreare il prima possibile, per fronteggiare il drammatico calo delle natalità italiane. Il 2016 infatti, per il quinto anno di seguito, ha registrato una riduzione delle nascite: circa 20mila in meno all’anno (fonte Istat), raggiungendo uno dei più tristi traguardi dall’Italia unificata.
Ma se da una parte il Ministro della Salute ha ricevuto il sostegno di alcuni cittadini, la maggioranza della popolazione ha riso dell’iniziativa: parte di essa si è addirittura organizzata, ritrovandosi per strada a ‘combattere’ ciò che è ritenuta una “pericolosa farsa”, come definita dai presenti in Piazza: “In questo modo si nascondono i veri problemi degli italiani, che non sono legati alla semplice volontà di non volere figli, ma piuttosto di non poterli avere, in particolar modo per questioni economiche e sociali.”.
Proprio da questo spunto nasce la protesta, non solo qui a Napoli, ma in tutta Italia. I presenti si sentono indignati e presi in giro dal governo, che spende fondi per campagne promozionali di questo genere, ma che al contempo effettua un piano diametralmente opposto attraverso il processo di privatizzazione della sanità pubblica, il mancato stanziamento di fondi per i consultori, l’assenza di progetti per avviare corsi di educazione sessuale nelle scuole, la chiusura di reparti pediatrici come nel caso dell’ospedale dell’Annunziata.
I manifestanti chiedono allo Stato di “Non pretendere di concepire bambini, perchè le donne non sono degli orologi biologici, e fare l’amore non deve essere un dovere, ma un piacere, e sono le donne stesse a decidere cosa fare del proprio corpo, e se lo Stato vuole accrescere il tasso di natalità non è questo il modo giusto per farlo”.
Nel seguente servizio video ascolterete gli interventi di alcune manifestanti.