Giornata di attentati a Baghdad, esplosi ordigni e autobombe

BAGHDAD – Città della pace, Madīnat as-Salām, così l’aveva chiamata nel 762 il suo fondatore; un nome che nel presente non rispecchierebbe affatto quella che fu la capitale dell’impero abbaside e oggi dell’Iraq.

Baghdad e Kirkuk sono state infatti teatro di una nuova terribile giornata di terrorismo: è di 37 morti il bilancio delle vittime, due autobombe e due ordigni sono esplosi improvvisamente nei quartieri a maggioranza sciita della capitale irachena, generando il terrore soprattutto nei pressi del mercato di Sadr City, dove sono morte ben 10 persone, mentre 24 sono rimaste ferite. A Kirkuk invece, città in cui giace il più grande giacimento petrolifero dello Stato islamico, a cogliere di sorpresa decine di innocenti è stata la fortissima esplosione di un’automobile manomessa a Shorija, quartiere a maggioranza curda, nel quale non si erano mai registrati prima di oggi episodi del genere: 17 persone decedute e 27 in condizioni gravi. Ma queste non sono state le uniche esplosioni sul terreno iracheno: nei giorni scorsi infatti, l’ammiraglio John Kirby, portavoce del Pentagono, ha dato conferma della campagna di bombardamenti intrapresa in maniera indipendente dall’Iran ai danni dell’Isis. Gli attacchi aerei si sono concentrati nella parte orientale dell’Iraq, in particolare nella provincia di Diyala, al confine con lo Stato iraniano, dove erano ammassate numerose postazioni di jihadisti. Al Jazeera ha mostrato in tv le immagini degli F-4 appartenenti all’esercito iraniano che ancora volavano da quelle parti in seguito ai raid.

Tutto il Medio Oriente resta a rischio, la convivenza civile tra le varie etnie è sempre più destabilizzata da episodi di violenza che ormai sono all’ordine del giorno. Rischia di restarne travolta anche la Libia, nella quale viene sostenuto il califfato dell’Isis.

Di fronte a questi avvenimenti, è lecito chiedersi quale sia il ‘peccato originale’ degli abitanti di questi luoghi, se non soltanto il fatto di esservi nati.

By Pietro Colacicco

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