Grande Museo Egizio: amministrazione internazionale per evadere burocrazia
CAIRO – Il Grande Museo Egizio, destinato ad essere il più grande museo d’Egitto, avrà una direzione ed una conduzione internazionale, secondo quanto dichiarato ieri dal Ministro delle Antichità, Mamdouh el Damaty.
La struttura, la cui apertura era prevista per l’anno in corso, sarà inaugurata, invece, nel 2018, sotto la direzione di uno staff prettamente internazionale, atto a garantire piena libertà dalle restrizioni burocratiche egiziane. Allo stesso modo fu aperta la Biblioteca Alessandrina, noto luogo di cultura della città di Alessandria, nel Nord del Paese, che fu inaugurata nel 2002 con un’amministrazione indipendente, a cui fa riferimento anche el Damaty nella sua ultima dichiarazione: “Per il Grande Museo Egizio abbiamo previsto un consiglio di amministrazione internazionale ed indipendente come quello della Biblioteca Alessandrina”.
Il progetto del Grande Museo Egizio tarda ad essere completato a causa dell’aumento dei costi: dagli 800 milioni di dollari previsti, si è passati, in aprile, a stimare 1 miliardo di dollari come necessario per il completamento dell’opera. Un aumento dovuto, secondo il Ministro el Damaty, all’indebolimento della lira egiziana rispetto al dollaro americano. Il Governo egiziano ha così disposto lo stanziamento di 37 milioni di dollari per il proseguimento dei lavori di costruzione del museo, a cui si è aggiunta la donazione giapponese di 140 milioni di dollari. È proprio una società giapponese, infatti, la Japanese Agency for Development Cooperation, ad aver contribuito al 45% del finanziamento richiesto per la realizzazione del Museo. Il Governo egiziano ha annunciato di voler predisporre una commissione che coordini la JICA nel trovare nuovi modi di finanziare ed implementare il progetto presentandolo come un patrimonio dell’umanità, mossa che gioverebbe non poco alle impoverite casse egiziane.
In attesa del completamento dei lavori che si protrarranno per altri tre anni, è stato sviluppato, in Egitto, un nuovo centro di conservazione e restauro che al momento opera, servendosi delle competenze di grandi esperti di antichità, su materiali ed opere che saranno poi esposte al Gran Museo Egizio una volta aperto.
Attualmente le ricchezze del patrimonio archeologico egizio sono esposte al Museo situato nei pressi della nota piazza Tahrir, al centro del Cairo. I reperti ospitati dalla struttura, più di 100 mila esemplari, di cui il tesoro di Tutankhamon, saranno trasferiti nella nuova costruzione, ubicata nei pressi delle Piramidi di Giza.
By Margherita Sarno