Grecia. Salvataggio e poi nuove elezioni a ottobre
ATENE – I 28 Paesi dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo di principio sul nuovo prestito ponte da concedere alla Grecia, che ammonterebbe circa ad altri 7 miliardi di euro. L’annuncio ufficiale del nuovo piano salva Grecia sarà ufficializzata solo nella giornata di domani.
La Commissione UE ha dichiarato di essere soddisfatta dall’accordo, poiché il voto greco sulle riforme, pretese in cambio del denaro, è arrivato “in tempo e in modo soddisfacente”. L’Eurogruppo ha così dato il via libera al terzo piano di salvataggio della Grecia. Tuttavia, sulla scia del “NO” agli accordi uscito vincente dal recente Referendum greco, la notizia più importante l’ha annunciata il Ministro dell’Interno greco, Nikos Voutsis, dichiarando che saranno bandite a breve nuove elezioni, probabilmente tra settembre e ottobre.
L’Eurogruppo ha ben accolto l’adozione di tutti gli impegni di cui il Governo di Alexis Tsipras si è fatto carico, e anche la Banca Centrale Europea ha innalzato il board dell’affidamento a favore del Governo greco di ben 900 milioni di euro. Ma nel frattempo lo stesso dovrà approvare entro il 22 luglio ulteriori riforme, dando il via, come promesso, all’esecuzione materiale dell’operazione di salvataggio.
Il prestito ponte dunque, in attesa del piano di salvataggio vero e proprio, ammonta oggi a ben 7 miliardi di euro, e dalla Commissione UE fanno sapere che questo è un passo molto importante, poiché il progetto è stato sostenuto da una larga maggioranza del Paese “che ha espresso il suo parere positivo in un lasso di tempo ottimale”. Anche Jean Claude Juncker, il presidente della Commissione Europea, ha espresso soddisfazione per i traguardi raggiunti e ha fatto sapere che il prestito a favore della Grecia sarà consegnato per metà agosto.
Alexis Tsipras, il Premier greco, ha annunciato che procederà quanto prima anche al rimpasto del suo Governo, sostenuto ormai da una maggioranza differente da quella eletta dal popolo per Governare. E così risponde a chi ha criticato le sue ultime decisioni: “tra le tre scelte che aveva a disposizione, tra le quali la possibilità di uscire dal sistema dell’euro, ha compiuto quella più responsabile, assumendosi la responsabilità dell’accordo di Bruxelles.
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