Homo Scrivens: “La crisi editoriale? Si supera con creatività” (Parte 1 di 2)
NAPOLI – Per San Valentino il Comune di Napoli ha organizzato molti eventi culturali. Da segnalare, per originalità, quelli in collaborazione con una giovane casa editrice di Napoli, la Homo Scrivens.
Homo Scrivens nasce come ‘compagnia’ di scrittura nel 2002, la prima in Italia. Dopo dieci anni diventa casa editrice e convoglia le forze degli autori per estendere gli orizzonti di pubblico e la durata delle tantissime iniziative. Oasi nel deserto dell’editoria napoletana, Homo Scrivens è gestita da uno staff giovane guidato da Aldo Putignano, ai nostri microfoni per alcune domande.
Dr. Putignano, qual è l’attuale situazione editoriale in Italia?
«E’ un momento di passaggio, il libro è in difficoltà; stiamo assistendo a una sua specializzazione e a un aumento del prezzo, quasi a farlo diventare bene di lusso piuttosto che mezzo di comunicazione di massa. La distanza tra grandi e piccoli editori sta crescendo, anche i grandi rallentano e mai come ora, in editoria, LE IDEE POSSONO ESSERE DETERMINANTI.»
I piccoli editori pubblicano soprattutto autori che stampano a proprie spese, anche voi?
«Assolutamente no! Non considero colleghi quegli stampatori che pubblicano a spese dell’autore; un imprenditore è colui che investe nel prodotto-libro, si assume il rischio e ha le proprie strategie di rientro spese. Non è imprenditore chi investe soldi altrui. Mi sembra un’operazione parassitaria, si tratta solo di tipografie con servizi editoriali, sebbene di qualità: editing, copertina, distribuzione limitatissima. Ma l’editore ci deve mettere la faccia, investire in quel che crede, non in quello che gli porta più soldi subito.»
Che effetti producono queste operazioni?
«È concorrenza sleale perché noi, quando stampiamo un libro, investiamo molti soldi, mentre ci sono editori che, con questi mezzi, quando stampano un libro hanno già incassato due, tremila, quattromila euro. Competere con loro è estremamente difficile, una situazione di parità non esiste.»
La distribuzione del libro, come avete risolto?
«Esiste una differenza basilare tra grandi gruppi e l’editore indipendente. I primi possiedono organi di stampa e librerie, quindi si tratta non solo di distribuire nelle proprie librerie in tutta Italia, ma anche di stringere accordi di mutuo scambio fra realtà simili; il cartello Feltrinelli-Mondadori è esempio eloquente. Inoltre, il libro Mondadori, venduto in una libreria Mondadori, porta alla Mondadori un doppio guadagno, come editore e come libreria. Quando un nostro libro invece viene venduto in una qualsiasi libreria esterna, a noi viene addebitata, giustamente, la percentuale spettante alla libreria o alla distribuzione, che è almeno del 50%.»
La seconda parte dell’intervista al Dr. Aldo Putignano sarà pubblicata a breve.
By Riccardo Bruno