Il mondo produce con il vento. L’Italia ferma al ‘palo’
LONDRA – Per una volta non è il mercato petrolifero a soddisfare il fabbisogno energetico mondiale, infatti risulta notevolmente in crescita il mercato industriale dell’energia ricavata dal sistema eolico: dopo il calo del 2013, nel 2014 si è registrato un +44% su base annua, con una capacità di 51.477 MW nuovi istallati.
Secondo il Global Wind Energy Council questo dato è un solido segnale di ripresa del comparto eolico, che porta nel mondo una produzione energetica complessiva di 369.553 MW.
La Cina, segnando il nuovo record di 23.351 nuovi GW installati, guida la crescita globale rappresentando da sola circa il 45% del mercato globale. Il mercato europeo è invece cresciuto poco nel 2014, con 12.820 MW installati: prima la Germania con 5.279 MW; poi la Gran Bretagna con 1.736 MW e dunque la Svezia con 1.050 MW, questo perché in Europa si continua a preferire l’importazione di combustibile fossile alle risorse rinnovabili. Tuttavia, nel complessivo della capacità di produzione, l’industria dell’eolico in Europa ha installato di più rispetto a gas e carbone messi insieme: nei 28 Stati europei infatti l’industria eolica ha connesso 11.791 MW alla rete, sufficiente a coprire in totale circa il 10% del fabbisogno elettrico dell’UE, contro i 3.305 MW del carbone e i 2.338 MW del gas (Fonte Ewea – ndr).
L’Italia invece, come la Danimarca e la Spagna, è in controtendenza registrando un fortissimo decremento: -75,4% di nuove installazioni.