Il programma dell’ex OPG? Potere al Popolo
NAPOLI – Dopo la grande assemblea dell’8 ottobre e la pubblicazione ufficiale dell’elenco dei “Cosa vogliamo e cosa crediamo”, le attività organizzate dai volontari dell’ex OPG-Je so’ pazzo continuano senza sosta. In occasione della pubblicazione del programma politico abbiamo chiesto a uno dei coordinatori dei progetti dell’OPG il motivo che li ha spinti alla stesura di un manifesto che elencasse i punti chiave di un programma sempre più ambizioso, le aspettative e i programmi futuri.
I fondamenti del vostro programma?
«E’ la prospettiva verso la quale ci muoviamo, una linea d’orizzonte. Contiene le linee guida alla base delle scelte che si adottano quotidianamente, nella scelta della tattica a breve e medio periodo di intervento nei contesti sociali in cui ci troviamo a intervenire. E’ un manifesto di presentazione, in modo tale che chiunque possa comprendere i nostri obiettivi. Essendo una realtà in continua espansione, crediamo sia necessario che tutti debbano essere a conoscenza del fulcro attorno al quale ruota non solo il nostro agire pratico ma tutte le decisioni che prendiamo.»
Come attuerete il vostro programma?
«Il progetto, nato con l’occupazione dell’ex OPG, racchiude in se varie realtà locali che hanno trovato così un punto di unione. Agiamo ovviamente su vari fronti: da un lato ci occupiamo dell’aspetto divulgativo e informativo, grazie al collettivo di inchiesta Clash City Workers; dall’altro proviamo a dare un vero e proprio contributo materiale a chi ne ha bisogno. Il collettivo infatti non si limita solo a fare informazione e organizzare dibattiti, ma anche a dare una reale e concreta vita alle lotte dei lavoratori mettendo in luce quali siano gli elementi politici che caratterizzano tutte le vertenze, riunendo gli stessi dipendenti in modo tale che possano avere un proficuo confronto fra di loro. A metà settembre siamo scesi in piazza al fianco dei lavoratori di Villa Bianca, per protestare contro i preannunciati 27 licenziamenti e contro la chiusura del punto nascite. Con loro abbiamo discusso in merito alla linea d’azione da adottare sia sul fronte sindacale sia su quello organizzativo. Supporto concreto viene dato ai lavoratori anche attraverso la Camera Popolare del Lavoro, che offre assistenza gratuita a chiunque necessiti un appoggio in ambito legale, grazie al sostegno di avvocati che a titolo gratuito svolgono prestazioni per chiunque necessiti una consulenza. Inoltre forniamo un servizio che prevede corsi di formazione tenuti da varie figure professionali in merito a tematiche piuttosto attuali: primo fra tutti quello sugli ammortizzatori sociali e la figura del lavoratore dopo la riforma dell’art.18. Una della nostre più grandi battaglie, combattuta a suon di manifestazioni e incontri con specialisti del settore e professionisti, è stata quella sulla salute mentale. Grazie alla nostra voce e quella di tutti i nostri sostenitori abbiamo raggiunto un grande traguardo: l’istituzione di un Osservatorio sulla Salute Mentale che funga da strumento di monitoraggio e critica delle basi teorico-pratiche delle prassi operative in campo psichiatrico, composto non solo da medici e specialisti, ma anche da rappresentanti di comitati e associazioni cittadine che operano in questo campo nell’interesse dei sofferenti psichici.»
Il primo punto del vostro manifesto è: “Noi vogliamo cambiare le attuali forme di governo, che sono pensate per escluderci e realizzare una vera democrazia”. Significa che siete pronti ad appoggiare un concreto progetto politico anche in vista delle elezioni comunali?
«Ci sono molti comitati, assemblee cittadine e associazioni che hanno deciso di iniziare un percorso politico, Massa Critica ne è un esempio. Noi come ex OPG-Je so’ Pazzo crediamo che quello istituzionale non sia solo l’unico mezzo funzionale per far sentire la propria voce. Lo strumento elettorale è valido solo nel momento in cui esso è reale espressione di un movimento che parte dal basso.»
“Vogliamo la pace e la fraternità tra i popoli”. Siete impegnati anche sul fronte estero, ma quale ruolo svolgono i vostri attivisti all’estero?
«Crediamo sia fondamentale supportare chi combatte per delle cause giuste. Lo abbiamo fatto con la Grecia, organizzando manifestazioni e trasmettendo continue notizie dai nostri corrispondenti esteri, e continueremo a farlo con la Turchia. La solidarietà internazionale è uno dei punti chiave del nostro progetto. Puntando i riflettori e dando voce a realtà lontane dalla nostra pensiamo si possa dare il via a un grande programma di collettiva sensibilizzazione.»
By Federica Mandara