In America è caccia all’uomo ‘nero’
DETROIT – E’ stato diffuso su internet l’ennesimo video, registrato a gennaio scorso dalla telecamera di bordo di una volante della polizia americana in Michigan, che mostra il brutale arresto di un uomo di colore in seguito a una presunta violazione del traffico. L’afro-americano picchiato, immobilizzato con scariche di teaser e dunque arrestato, si chiama Floyd Dent, ha 57 anni, ed è in attesa del processo che si terrà in data 1° aprile. A suo carico un’accusa di guida con patente sospesa e possesso di crack, sostanza che sembra sia stata ritrovata in macchina, a detta degli ufficiali di polizia che hanno eseguito l’arresto, tuttavia Floyd Dent è risultato negativo ai test sugli stupefacenti e ha rifiutato di patteggiare ritenendosi totalmente innocente: “Sono fortunato a essere ancora vivo. I poliziotti stavano cercando di uccidermi. Io pregavo di smetterla perché non potevo respirare, ma loro continuavano a soffocarmi, ero all’ultimo respiro. Non capivo perché, non potevo credere che stesse accadendo a me”.
Floyd Dent, come mostrato chiaramente anche nel video, è stato colpito, inerme, per ben 16 volte alla testa dall’ufficiale di polizia che lo aveva immobilizzato, inoltre altri poliziotti sono intervenuti in numero spropositato sull’uomo di colore sparando gratuitamente, per 3 volte, le scariche elettriche della pistola teaser. Perché tanta violenza su un uomo disarmato e arrendevole? Al riguardo è chiarificante il curriculum di William Melendez, il poliziotto che per primo ha immobilizzato Dent: già licenziato dal Dipartimento di Polizia di Detroit per falsificazione di documenti, nel 2003 è stato anche accusato penalmente dalla Corte Federale per falsificazione di prova. Sfortunato dunque Floyd Dent a essersi trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato, in America se sei un uomo di colore devi stare attento anche a questo.