Iran. Da storico nemico dell’Occidente a gallina dalle uova d’oro
TEHERAN – Il presidente iraniano Hassan Rohani è stato invitato in Italia dal premier Matteo Renzi. Una lettera ufficiale di invito gli è stata consegnata questo mercoledì a Teheran dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
Accompagnato dal ministro italiano dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e da una delegazione di fidati economisti, Gentiloni aveva raggiunto la Repubblica Islamica martedì, per discutere privatamente con il presidente Iraniano. L’incontro tra il ministro dello Sviluppo Italiano e il presidente Rohani ha riguardato la necessità di dovere provvedere a un rilancio delle relazioni economiche bilaterali, sfruttando il nuovo clima politico internazionale, avallato dalla ratifica degli accordi di Vienna il 14 luglio scorso tra l’Iran e le grandi potenze Occidentali.
La revoca delle sanzioni imposte all’Iran, nonché la dichiarata posizione pacifista della Repubblica Islamica, rappresentano per il ministro Gentiloni l’opportunità per il rilancio delle economie di entrambi i Paesi. L’Italia, stando alle parole del presidente iraniano, prima delle sanzioni avrebbe goduto di un ruolo privilegiato rispetto agli altri Paesi, riguardo il mercato energetico Iraniano. Come afferma lo stesso Rohani: ‘’Oggi esistono numerosi mercati in Iran che possono attirare gli investimenti stranieri, in particolare l’energia, le banche, le assicurazioni, le industrie, il trasporto e la Sanità.’’.
Successivamente, durante l’incontro con il suo omologo iraniano Mohammed Javad Zari, Paolo Gentiloni ha riconosciuto pubblicamente che le relazioni economiche tra i due Paesi avevano ‘’sofferto durante il periodo delle sanzioni’’. Dopo il vice cancelliere tedesco, Sigmar Gabriel, e dopo il capo della diplomazia francese, Laurent Fabius, Paolo Gentiloni è stato il terzo politico dell’Unione Europea a far visita al presidente della repubblica Iraniana Hassan Rohani, in seguito alla firma degli accordi di Vienna. Ma non solo politica, anche molti imprenditori europei sono attesi a Teheran in questi giorni per un colloquio con il Presidente, attirati dalle ricchezze del Paese e dall’enorme potenziale di un mercato che conta circa 80 milioni di persone, composto in maggioranza da giovani.