Iran, divorzi in aumento
TEHERAN – Se fino a qualche tempo fa le famiglie iraniane investivano interi capitali in vistose feste di matrimonio, ora quel denaro viene impiegato per celebrare la fine dell’unione coniugale. I divorce party sono stati protagonisti, nell’ultimo periodo, di giornali e blog locali che hanno diffuso immagini esilaranti delle eccentriche celebrazioni. Le feste di divorzio, a Teheran così come nelle altre grandi città iraniane, hanno catturato l’attenzione dell’alto clero, che le ha definite “sataniche”.
Dal 2006, in Iran, i casi di separazione sono aumentati più del 50% rispetto agli anni precedenti. Ne risulta che oggi il 20% dei matrimoni iraniani finisce col divorzio. Tali dati hanno infervorato le anime conservatrici iraniane, che vedono la separazione coniugale come un affronto ai valori della Repubblica Islamica. Secondo l’attuale Ministro della Giustizia nonché membro del clero, Mustafa Pour Mohammadi, “i quattordici milioni di casi di divorzio pendenti nella giustizia iraniana non rappresentano degnamente il sistema islamico”; eppure permettono un giro economico considerevole, dando lavoro a schiere di avvocati, giudici, mediatori familiari e funzionari legali.
Tra le cause di divorzio in Iran risultano molteplici situazioni: la dipendenza da droga di un coniuge, gli abusi sessuali, i maltrattamenti, l’adulterio o semplicemente problemi economici. Oggi si aggiunge a queste motivazioni anche una sostanziale presa di coscienza personale: tra i cittadini iraniani infatti si è affermato un considerevole senso di individualismo, in particolar modo tra le donne, le quali conseguono un più alto livello di istruzione e raggiungono posizioni lavorative che le rendono più autonome. Le insoddisfazioni matrimoniali che venivano stoicamente sopportate dalle mogli fino a qualche tempo fa, ora sono motivo di cessazione del rapporto coniugale. Ma l’intensificarsi dei divorzi non interessa solo le classi sociali più abbienti né quelle che possono definirsi occidentalizzate: è un fenomeno che interessa globalmente una società in forte cambiamento, laddove prevalgono le esperienze e le esigenze della persona piuttosto che l’imposizione religiosa del governo.
By Margherita Sarno
articolo molto interessante…ed egregiamente strutturato. Complimenti all’autrice…