Italiani in fuga dall’Italia. L’OCSE chiede redistribuzione ricchezza
ROMA – E’ ancora una volta l’Istat a fotografare la società italiana attraverso la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati. Secondo l’Istituto nazionale di statistica infatti il nostro Paese vive una nuova era migratoria di italiani all’estero e attrae anche meno immigrati.
Il rapporto diffuso oggi dall’Istat informa che nell’anno 2013 gli arrivi migratori dall’estero sono stati 307mila, -12,3%, cioè 43mila in meno rispetto all’anno precedente. E che gli italiani di rientro dalla loro avventura all’estero sono stati 28mila, mille in meno rispetto al 2012. Ma ciò che preoccupa gli analisti sono i dati riguardanti la migrazione degli italiani verso l’estero, che mostrano un forte incremento rispetto all’anno precedente: +20,7%, cioè 82mila persone in fuga dall’Italia, mai così tanti migranti italiani nell’ultimo decennio, tra loro in maggioranza persone con un’età tra i 20 e i 45 anni. Da tener presente che secondo un rapporto sulle diseguaglianze, diffuso dall’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, “il 10% della popolazione povera italiana riceve appena il 2,4% del totale del reddito nazionale, un decimo di quanto guadagna invece il 10% più ricco”. Sottolinea anche l’OCSE che la diseguaglianza reddituale è negativa per la coesione sociale e la qualità della vita, e invita inoltre “i governi a impegnarsi in politiche di redistribuzione della ricchezza, soprattutto per evitare la marginalizzazione delle fasce più deboli”. Doveva dircelo l’OCSE? In ogni caso ora i cittadini italiani dovranno pretenderlo dal proprio Governo, perché finalmente lo chiede l’Europa.