Italiani migranti. Mons. Perego: ”I nostri giovani non hanno il diritto di rimanere nella propria Patria”
ROMA – L’ultimo rapporto “Italiani nel Mondo 2016” della Fondazione Migrantes, pubblicato in data 6 ottobre 2016, descrive un’Italia profondamente segnata dalla partenza di 107mila italiani, per lo più ragazzi, che emigrano in cerca di lavoro e di nuove opportunità per il futuro. Non solo giovani italiani, ma anche immigrati di seconda generazione lasciano il Paese in cerca di un impiego. Le mete preferite sono la Germania, il Regno Unito la Svizzera e i paesi dell’America Latina. Esperienze di vita all’estero, come l’Erasmus, diventano significative e il trend di partenze sembra non arrestarsi, aumentando di anno in anno, con un’Italia che torna a essere un paese di migranti. Al riguardo abbiamo intervistato Mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes.
Le cifre dell’ultimo studio di Migrantes riguardo la migrazione degli Italiani all’estero?
«Il Rapporto italiani nel mondo 2016 della Fondazione Migrantes fotografa la realtà di un’Italia che ritorna a essere soprattutto un Paese di emigrazione, con il 54% in più di emigranti negli ultimi anni: da 3 milioni a oltre 4 milioni e 800mila, con la partenza di 107.000 persone dall’Italia verso altri Paesi nel solo 2015. Una realtà, quella dell’emigrazione italiana di oggi, che vede il maggior numero di partenze dalle regioni del Nord: Lombardia e Veneto, che hanno perso la capacità di attrazione anche degli immigrati.»
I motivi che spingono i giovani ad abbandonare il Paese?
«Il mondo dei giovani, sono circa il 40% gli emigranti che hanno un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, è diviso esattamente in due: un 50% degli emigranti sono i giovani disoccupati e in cerca di lavoro, con qualifiche non alte; l’altra metà è formata da laureati e ricercatori che non trovano sbocchi lavorativi in Italia, mentre più facilmente lo trovano, 8 migranti su 10, all’estero. Partono dall’Italia anche giovani immigrati di seconda generazione o immigrati che hanno ottenuto la cittadinanza italiana: i ‘nuovi italiani’; e che hanno più possibilità lavorative in altri paesi europei: cinesi, bengalesi, marocchini, indiani e altri ancora.»
I Paesi di destinazione?
«L’Europa è ancora il Continente che attrae di più. Si parte verso la Germania: 16.568; il Regno Unito: 16.503; la Svizzera: 11.441; la Francia: 10.728. Tra i Paesi extra europei invece il primo per scelta degli italiani è il Brasile: 6.046, in ragione anche di una grande comunità italiana formatasi in oltre 150 anni di storia di emigrazione italiana in America Latina.»
Il giudizio complessivo sul flusso migratorio tenendo conto dei dati dell’ultimo decennio?
«La crisi economica che segna ancora profondamente il nostro paese, con oltre il 39% di disoccupazione giovanile, unita alla possibilità maggiore di mobilità dei giovani, anche in ragione di programmi europei come l’Erasmus, creano una nuova Italia mobile. E’ un dato di fatto che anche i nostri giovani, per mancanza di opportunità, non hanno il diritto di rimanere nella propria Patria.»