La Parthenope deliziosa al Gelato Festival 2015
NAPOLI – Oggi inizia la tappa partenopea del Gelato Festival 2015: otto maestri gelatieri scendono in campo per sfidarsi a colpi di gusti originali, degustabili dai visitatori, che potranno votare il più apprezzato.
Il Gelato Festival 2015, la gustosa manifestazione tutta dedicata all’arte e alle tecniche di produzione del gelato, è approdato a Napoli dopo le tappe di Firenze e Parma, e delizierà i visitatori partenopei fino al 17 maggio, per poi raggiungere le altre mete italiane ed europee previste nel suo tour.
Nei quattro giorni dell’evento napoletano, otto maestri della gelateria campana gareggeranno presentando gusti originali, realizzati sotto gli occhi dei visitatori, che potranno ammirarne le abilità grazie al primo laboratorio mobile per la produzione del gelato chiamato Buontalenti, in onore del poliedrico architetto Bernardo Buontalenti, storicamente collegato alla corte medicea rinascimentale, presso la quale, nel 1559, perfezionando la ricetta di un primitivo sorbetto importata dalla Cina in Italia da Marco Polo, presentò la prima crema fredda a base di latte, miele, tuorlo d’uovo e vino, ancora oggi degustabile con qualche rivisitazione nelle migliori gelaterie di Firenze, con il nome appunto di “gelato Buontalenti”.
Il gusto Buontalenti accompagnerà quest’anno anche tutte le tappe del Gelato Festival. Alla tappa napoletana, che si terrà al Parco Mascagna al Vomero, saranno presenti eccellenze del settore, tra le quali le gelaterie Casa Infante, Gelatosità e Cerasella di Napoli; e Vanilla Ice di Caserta, che concorreranno con altri quattro prestigiosi gelatieri campani. Sarà il voto combinato di giuria popolare e tecnica a decidere, nell’ultimo giorno della manifestazione, il miglior gelatiere, che avrà diritto a partecipare alla finale europea di Gelato Festival che si svolgerà a Firenze agli inizi di ottobre. Per l’occasione inoltre, un maestro gelatiere creerà UN GUSTO FUORI GARA DEDICATO A SAN GENNARO: caffè variegato al biscotto con zucchero croccante.
By Miriam Lanzetta