Letteratura: Un’Altra Galassia a Napoli, in attesa di Jack London
NAPOLI – Anche quest’anno la città partenopea avrà il suo incontro con la letteratura. Dal 12 al 14 giugno 2015, nei suggestivi spazi del Monastero delle Trentatrè, in Via Armanni; e nello Spazio NEA in Via Costantinopoli 53, si svolgerà la festa del libro “Un’Altra Galassia“, evento a ingresso gratuito giunto alla sua V Edizione.
Un’Altra Galassia, omonima associazione senza scopo di lucro, formata da scrittori e giornalisti quali Valeria Parrella, Rossella Milone, Massimiliano Virgilio, Pier Luigi Razzano, Francesco Raiola e Piero Sorrentino, nasce dalla volontà di ridare alla città di Napoli una festa della letteratura, una manifestazione assente in città dal 2009. Con l’occasione, abbiamo rivolto qualche domanda allo scrittore Massimiliano Virgilio, uno degli organizzatori dell’evento.
Come nasce e quali sono gli obiettivi culturali della festa del libro a Napoli?
«Partiamo da questo presupposto, io personalmente non credo molto che i festival possano contribuire più di tanto allo sviluppo culturale, all’aumento del numero dei lettori o a recuperare i lettori deboli, perchè i dati ci dicono che i lettori forti ci sono e restano, quello che è preoccupante é che il lettore debole lo perdi. Credo però nella prospettiva che alcune iniziative di carattere culturale, quanto più sono popolari, riferendosi a un livello di qualità deciso da chi lo fa e che decide cosa proporre, possa contribuire a sviluppare un tessuto sociale, culturale ed economico diverso. E’ come un mattoncino che aiuta a costruire qualcosa».
Quanti ‘mattoncini’ avete aggiunto?
«Da quest’anno abbiamo una scuola di scrittura che non vuole essere una scuola che vende l’idea del successo, ma una scuola di lettura che ha formato giovani studenti del centro storico, che gratuitamente hanno pertecipato ai nostri laboratori e ci daranno una mano nell’oraganizzazione dell’evento. Un segno positivo: questo festival è fondato tutto su base volontaria, e il budget, finanziato dalla Fondazione Istituto Banco di Napoli e dalla Fondazione Comunità del Centro Storico, viene utilizzato per l’accoglienza degli scrittori. Come associazione abbiamo creato una piccola comunità di lettori-scrittori della nostra scuola e scrittori di questo collettivo».
Come si concilia un progetto culturale su base volontaria, inteso come comunità indipendente, con la sponsorizzazione di grandi case editrici?
«Noi in realtà abbiamo avuto in 5 anni tutte le case editrici, da “Marcos y Marcos” a Einaudi, poi Rizzoli, la Feltrinelli. Però noi non siamo un festival dell’editoria indipendente, ma una fiera del libro, una rassegna letteraria, una festa dei lettori, dei libri e degli scrittori che si riconoscono in alcuni elementi. C’é una doppia anima che attraversa Galassia, noi facciamo un ragionamento ‘laico’: riteniamo che non tutti gli scrittori famosi non siano di qualità e che nelle piccole case editrici ci siano scrittori di qualità. Lo stesso ragionamento può essere applicato alle case editrici. Quest’anno, ad esempio, abbiamo un volume di Goffredo Fofi curato da “Contrasto Editore” e ospiteremo Vinicio Capossela che è finalista del Premio Strega, che viene tra l’altro dal campo della musica. Quindi abbiamo una doppia anima e viviamo fino in fondo questa ambiguità».
In ogni edizione proponete una seduta spiritica. Quest’anno l’avete denominata “evocazione”. Gioco o realtà?
«Negli anni scorsi abbiamo avuto persone che chiamavano per prenotarsi chiedendoci di partecipare, persone che avevano interesse nella magia, ma non prenotiamo i posti perché sono fino a esaurimento. Era un gioco, è un gioco, quest’anno tocca a Jack London, ma non possiamo più chiamarle sedute spiritiche perchè ci ospita un monastero, anche se le suore sono persone culturalmente elevate, delle intellettuali, e hanno inteso il vero senso delle sedute, che altro non sono che evocazioni d’autore, ma la Curia l’anno scorso le ha rimproverate e allora non giochiamo più su quest’aspetto. Si gioca per avvicinare la gente alla saggistica, agli autori del passato: Walter Siti evocò Pier Paolo Pasolini».
Jack London sarà evocato sabato prossimo alle ore 21:00. Perché avete scelto lui?
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«Avremmo voluto rincorrere le celebrazioni su Dante; abbiamo ragionato più volte su Basile, probabilmente lo faremo se ne avremo ancora la possibilità. Noi cerchiamo di fare questa iniziativa come un gioco anche tra di noi e i nostri interessi, su quello che ci piace. Per me Jack London é il riferimento degli scrittori della mia generazione e anche Maurizio Braucci, che cura l’iniziativa, é un appasionato di London».