Libri. Pasolini, l’uomo che conosceva il futuro
NAPOLI – Il 5 marzo 2022 si celebra il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, uno dei più lucidi, originali e influenti intellettuali del secondo dopoguerra e massimo interprete della nuova Italia repubblicana. Probabilmente la voce di cui oggi si sente maggiormente la mancanza.
Al riguardo si segnala che in libreria e sulle piattaforme di vendita digitali è disponibile il libro intitolato “Pasolini, l’uomo che conosceva il futuro”, dell’autore friulano Marco Trevisan, giornalista classe 1992. Il testo si compone di 320 pagine in fomato 14×21, pubblicato dalla casa editrice Diarkos, per la collana Biografie.
Pier Paolo Pasolini, artista poliedrico e controcorrente, ha realizzato nella sua vita film, romanzi, poesie, scritti di critica letteraria e sociale che ancora oggi si impongono per la profondità delle riflessioni sulla società e sull’individuo. Assertore del ruolo attivo dell’intellettuale nella società e dell’idea che la cultura debba incidere sulla realtà affermando dei valori, Pasolini si è distinto per la sua instancabile critica nei confronti della società borghese e del suo dio, il consumismo. Ha avuto un’esistenza sfrenata, drammatica, tormentata, ma anche gioiosa, condotta sempre pericolosamente e conclusasi nel più tragico dei modi la mattina del 2 novembre 1975, sul litorale romano a Ostia: in un campo incolto, in Via dell’idroscalo, venne trovato il suo cadavere martoriato. Seguiranno un processo e una condanna. Ma resterà un mistero mai pienamente risolto.
Quella di Marco Trevisan è una biografia umana, spirituale e letteraria, che si legge come un romanzo, ma che attinge a documenti inediti capaci di gettare nuova luce sulla figura di un intellettuale inarrivabile per passione, coraggio e capacità di leggere negli avvenimenti presenti e futuri.
Una lettura consigliata che stimola alla conoscenza e alla messa in discussione di quanto forzatamente inculcato dalla narrazione ‘convenzionale’ di questi tempi moderni, che inevitabilmente isola ed etichetta come folle il pensiero anticonformista.
Pasolini quando era vivo lo odiavano, oggi lo amano tutti. “La mia indipendenza, che è la mia forza, implica solitudine, che è la mia debolezza” (P.P. Pasolini)