Libri. Recensione di “Single per legittima difesa”
NAPOLI – Quello che le donne fanno ma non ammettono. Quello che gli uomini dicono senza pensare. La giornalista Nunzia Marciano, nel suo primo romanzo “Single per legittima difesa”, edito da Alessandro Polidoro Editore, si addentra nel complesso mondo delle relazioni tra uomo e donna, rivolgendo l’attenzione ai fenomeni psichici consci e inconsci che si verificano nel momento in cui avviene l’interazione tra i due.
Uomo e donna si relazionano in maniera differente, osservano il mondo da prospettive diverse eppure, nonostante ciò, si cercano a vicenda. Si cercano perché, come ricorda lo psicoterapeuta Rino Ventriglia nella prefazione: “come ci dice Jung con gli archetipi di Animus e Anima, ogni donna contiene un aspetto maschile nella sua psiche e ogni uomo un aspetto femminile”. Animus e Anima sono due archetipi, due modelli polari presenti in ognuno di noi e la cui conciliazione all’interno del nostro spirito non è semplice da accettare. Tra le due energie si sviluppa infatti una forza di attrazione che spiana la strada a una plausibile integrazione, resa possibile attraverso l’amore: un sentimento così complesso che si presenta come un lavoro e una conquista, ma che grazie al quale gli opposti si attraggono e convivono anche con difficoltà.
Ciò che fa la Marciano nel suo libro è individuare gli elementi caratteristici di questi due universi differenti e complementari, quello dell’uomo e della donna, esaminandoli con stile ironico e sarcastico, osservando la realtà sia dal punto di vista femminile che da quello maschile: “Ammettiamolo: noi donne siamo tremende. […] Pretendiamo di avere ragione anche quando siamo consapevoli di avere torto marcio. E non sia mai nostro Signore abbiamo ragione veramente. Prendiamo nota di giorno, mese, anno, minuto, frazione di secondo e geolocalizzazione del luogo e siamo capaci di rinfacciarlo per le prossime nove vite con una precisione che gli svizzeri se sapessero, smetterebbero di fare orologi e prenderebbero appunti dalle donne”.
Vari poi sono i temi sui quali la giornalista si è focalizzata: corporeità, percezione della realtà, tradimento, amore, fiducia. Per ognuno di questi argomenti c’è un episodio realmente accaduto, usato come escamotage per analizzare la complessa realtà delle relazioni moderne, purtroppo sempre più assoggettate dal potere della tecnologia, che asseconda la pigrizia ‘sociale’, che omologa i pensieri e facilita gli scambi relazionali: è più semplice chiedere un numero di cellulare attraverso chat, è meno doloroso ricevere un rifiuto su Whatsapp, è meno problematico interagire con qualcuno su Facebook.
Senza perdersi in eccessivi e futili poeticismi, Nunzia Marciano scrive in maniera chiara situazioni complesse tra fidanzati, tra coppie sposate e con figli e che alimentano la propria relazione con bugie e scappatelle, tra persone che stanno insieme per abitudine, per noia. In fondo questo è un libro che parla di amore, di quel sentimento che gioca a nascondino e che si rintana negli angoli più remoti di un luogo abbandonato: il cuore.
Tante relazioni esistono perché nessuno dei due ha il coraggio di andarsene, perché la solitudine spaventa e amplia i vuoti, perché dividere la vita con qualcuno è più divertente. Ma il libro della giornalista partenopea ci ricorda che la gioia della condivisione vera e spontanea è un’altra cosa e che “in un mondo in cui i bicipiti si buttano e i neuroni vanno cari, scegliere di stare da sole non è solitudine: è coraggio”.
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