Lotta ai tumori. LILT: “Necessarie divulgazione e prevenzione”
NOVARA – Ottobre è il mese per la prevenzione del cancro al seno. La ricorrenza ha spinto la nostra redazione ad approfondire l’argomento con Mauro Menegon, uno dei volontari della LILT, Lega Italiana Lotta contro i Tumori, un’associazione no-profit impegnata da anni nella battaglia contro tutte le forme di cancro.
Mauro Menegon, come e quando nasce la LILT?
«Beh, l’associazione nasce nel lontano 1922 a Bologna, per poi essere riconosciuta giuridicamente come Ente Morale nel 1927. La LILT è l’unica Istituzione nazionale a prendersi cura anche dei malati oncologici terminali. Nel corso degli anni questa iniziativa è cresciuta a dismisura acquisendo man mano sempre più importanza. Nel 1999, per fare un esempio, nasce S.O.S fumo, una linea verde dedicata all’informazione sui danni provocati dal fumo e su come smettere di fumare. Poi successivamente il progetto si è unito alla LILT, diventando SOS LILT. L’associazione ha tantissime sedi in tutta Italia, diventando così un punto di riferimento per tutte quelle persone che hanno avuto la sfortuna di imbattersi in questa terribile malattia».
Quando ha iniziato a partecipare al progetto?
«Ormai sono in pensione da quasi 5 anni, ma già quando lavoravo avevo intenzione di fare qualcosa di utile per gli altri, quindi arrivata la pensione ho potuto sviluppare l’idea del volontariato. Ho scelto la LILT perché nel corso degli anni sono stato toccato da morti dovute al cancro, ultima mia mamma deceduta nel 2006. In particolare ho scelto di partecipare sotto forma di accompagnamento, perchè era quello che facevo con mia madre e i miei zii, ovvero accompagnare i malati a fare tutte le terapie necessarie: ciò che ne ho tratto è che gli ammalati insegnano molto, soprattutto a vivere e a non arrendersi mai dinanzi agli imprevisti della vita».
Il cancro è definito “male del secolo”, può essere sconfitta questa malattia?
«Sono stati fatti dei passi enormi in avanti nell’ambito della ricerca, però a mio parere non bisogna trascurare l’aspetto della prevenzione, che è un mezzo fondamentale per riuscire a scoprire la malattia in tempo e curarla prima che possa degenerare».
Ha un messaggio per i lettori?
«Credo che bisognerebbe dare più informazioni su queste malattie. E insistere tra i giovani per far capire quanto la prevenzione sia fondamentale. Quando parlo di divulgazione mi riferisco anche alla LILT: spesso in ospedale vedono il mio cartellino di riconoscimento e mi chiedono cosa sia la LILT, e ogni volta sono costretto a spiegare tutto. E’ evidente i mezzi di divulgazione non sempre sono sfruttati come dovrebbero.».
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