Montesanto: 19 anni di D.A.M.Maradona
NAPOLI – Sono passati ormai poco più di 19 anni da quando, il 25 agosto 1995, un gruppo di sei ragazzi, tra cui il regista Paolo “Fiore” Angelini; e Maurizio Braucci, scrittore, poeta e co-sceneggiatore di film come Gomorra e Reality di Matteo Garrone, occuparono l’ex istituto dei ciechi di via Avellino a Tarsia n.9 nel quartiere napoletano di Montesanto. L’idea era semplice, coinvolgere gli abitanti del quartiere nel progetto di recupero del parco urbano Ventaglieri; e restituire alla popolazione, ai ragazzi in primis, un luogo che fino a quel momento era invaso da siringhe di droga usate e borse abbandonate da scippatori, il tutto senza bandiere politiche. Un simbolo tuttavia serviva, e allora perché non intitolare il centro al famoso campione argentino Diego Armando Maradona? Un calciatore che ha rappresentato a sua modo una piccola rivoluzione per la città di Napoli (Testimonianza dell’occupazione è il documentario “La rivoluzione non è più quella“, regia di Paolo Angelini – ndr).
Protagonisti della prima ora dell’attività del centro, che nel frattempo ha ottenuto nel 2008 il comodato d’uso gratuito dei locali dal Comune di Napoli, sono i bambini che al Damm, dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00, possono avvalersi, grazie al lavoro di giovani maestre e di Bianca, la responsabile, di attività di doposcuola per studenti di elementari e medie, attività che attualmente coprono anche i primi due anni delle superiori. In un quartiere dove spesso le famiglie non riescono a seguire adeguatamente la carriera scolastica dei loro figli, il lavoro di Bianca contro l’abbandono dell’attività scolastica non si limita ad aiutare i bambini nello svolgimento dei compiti, ma continua accompagnando le loro madri agli incontri docenti-genitori e supportandole nella presentazione della domanda d’iscrizione nel passaggio dalle elementari alle medie. Proprio le madri di questi ragazzi sono oggetto di un’altra iniziativa del Damm: lo sportello anti-violenza, attivo da circa un anno grazie al lavoro della psicologa Monica e dell’avvocato Carmela, presto si è trasformato in un gruppo di ascolto che spesso esula dalla tematica della violenza, per andare incontro all’esigenza di un confronto costruttivo con le donne del quartiere.
Attualmente al Damm è operativa anche una palestra popolare per ragazzi e per adulti, e un corso di serigrafia. Nei progetti per il futuro c’è anche quello di ospitare nei locali del centro attività culturali come mostre e rassegne teatrali.
By Clelia Della Corte