Musica – A Napoli il concerto finale di ScalzaBanda
NAPOLI – Domenica 24 febbraio alle ore 12:00, presso la Galleria Umberto, si svolgerà l’evento finale del progetto BandaLarga, a cura de La ScalzaBanda ONLUS, nell’ambito dei progetti innovativi per la valorizzazione e la partecipazione degli adolescenti promossi dal Servizio Politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza e dall’Assessorato al Welfare del Comune di Napoli. All’incontro interverrà l’Assessore alle Politiche Sociali Roberta Gaeta.
L’evento si ispira al MusBa FEST, il primo raduno delle bande e orchestre giovanili della Campania, che La ScalzaBanda ha organizzato nel 2014. Dopo cinque anni l’appuntamento si ripete, estendendosi al territorio nazionale. Diverse formazioni musicali giovanili provenienti da Sicilia, Abruzzo, Lazio, Piemonte e Lombardia si uniranno in un unico grande concerto collettivo. Le formazioni saranno ospitate dalle famiglie dei ragazzi della ScalzaBanda, nell’ottica dello scambio di esperienze e della condivisione della bellezza e della musica.
Il progetto BandaLarga, finalizzato a creare un percorso di promozione della creatività e del protagonismo degli adolescenti attraverso la musica è stato realizzato dalla ScalzaBanda ONLUS nel territorio della Seconda Municipalità del Comune di Napoli, nei quartieri di Montesanto e Mercato, in collaborazione con le Associazioni Asso.Gio.Ca. e Obiettivo Napoli. Al riguardo abbiamo rivolto le nostre domande alla coordinatrice di ScalzaBanda, Antonella Liccardo.
Domenica finalmente il concerto?
«L’evento di questo fine settimana è un gemellaggio con altre realtà che, come la nostra, in Italia lavorano adoperando la musica come strumento di inclusione. L’incontro non si limita a un concerto, perchè i ragazzi che provengono da varie regioni italiane vengono ospitati dalle famiglie della ScalzaBanda: non è quindi solo un concerto insieme, ma si tratta proprio di un momento di incontro, di condivisione molto forte.»
«Le occasioni di incontro ‘intensive’, come quelle in cui i ragazzi condividono la stessa casa, oltre che le prove, sono estremamente stimolanti: nascono amicizie, ci si confronta con altre culture, altre abitudini, talvolta anche con altri modi di fare musica. E i ragazzi ne traggono grande entusiasmo e stimoli. In questa occasione ci incontriamo per la prima volta con alcune realtà italiane con cui abbiamo avviato un percorso di costruzione di una rete, nell’ottica di condividere una progettualità. Questa è la primissima occasione in cui i 100 ragazzi partecipanti, e noi organizzatori, ci incontreremo. Come di consueto lo scambio parte ben prima dell’incontro: ci siamo conosciuti al telefono e su Skype, ci siamo confrontati sulle nostre idee, le nostre metodologie, le nostre mission. Sono emersi tanti punti di contatto, ma anche tante diversità che possono solo essere fonte di ricchezza. E quindi abbiamo deciso, anche con pochi mezzi, di incontrarci e di fare incontrare i ragazzi. Oggi, come nelle altre occasioni analoghe, ci vedremo per le prove e sarà subito magia, la magia di ragazzi che non si conoscono e che comunicano subito insieme, perché hanno un linguaggio comune, quello della musica appunto, che li unisce.»
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