Musica. A Salerno la Fiera del vinile da collezione
SALERNO – Domenica 8 gennaio dalle ore 10:00 alle ore 22:00, si terrà nei saloni del Grand Hotel Salerno, sul Lungomare Tafuri, la Fiera del disco usato e da collezione, dove sarà possibile vendere e scambiare dischi nuovi e usati, in vinile da 33 e 45 giri, dal genere Punk alla musica Classica, dalla Dance all’Hip Hop, dal Jazz fino al genere Metal, tra cd e dvd originali dell’epoca, stampe musicali, poster e gadget degli artisti più famosi, per un ritorno agli anni che videro il trionfo assoluto del vinile e del Rock.
La Fiera è stata ideata da Ernyaldisko, organizzatore di eventi musicali che si propone di avvicinare alla musica, in modo emozionale, persone di tutte le fasce di età. La Fiera è infatti aperta al pubblico, vi parteciperanno ben 50 espositori provenienti da tutta Italia. La manifestazione ha quindi lo scopo di unire la passione musicale per il vintage, rappresentata tipicamente del vinile, al moderno modo di intendere la musica, per dare forza e slancio, in questo momento culturale, alle passioni e ai gusti degli ascoltatori delle diverse generazioni, così come sottolineato da Marco Massari, responsabile dell’evento, al quale abbiamo rivolto le nostre domande.
Com’è nata l’idea della Fiera del Disco?
«E’ nata dalla passione e dal nostro impegno, affinché tutti si avvicinino al vinile. Per questo motivo ci occupiamo pure di organizzare incontri nelle scuole, nelle quali promuoviamo il vinile, e in giro anche per negozi e nelle diverse fiere di dischi.»
L’autore più richiesto?
«Attualmente molto richiesto è il genere Grunge, chiamato anche Seattle sound; e i classici del Rock, ovvero i Pink Floyd. Tuttavia, molto ricercati rimangono David Bowie, i Doors e tanti altri ancora. Ma posso affermare che il gruppo più richiesto sono in assoluto i Pink Floyd.»
Cosa affascina del vinile?
«Oggi il vinile affascina per svariati motivi. La qualità del suono, nettamente migliore a tutto il resto; per il formato con poster dell’album incluso; e per la nostalgia che aiuta a ricordare, almeno a noi che abbiamo vissuto il vinile, i tempi in cui stavamo meglio.»